Lucia Donghi
Il giorno prima bancaria e il giorno dopo volontaria in Guatemala tra i bimbi di NPH. Un’esperienza unica senza eguali, come quei bambini che con i loro abbracci donano amore a non finire e che con i loro occhi cercano solo un po’ di affetto e forse un po’ di considerazione per la loro piccola e grande vita.
Prima di partire mi chiedevo cosa avrei potuto fare li in mezzo a loro, come avrei potuto rendermi utile, dato che di certo quei “tesori” non avrebbero avuto bisogno dei miei consigli finanziari, ma il loro richiamo silenzioso era così forte che non avrei mai potuto fermarmi di fronte alle mie perplessità. Amore e disponibilità era tutto quello che potevo offrire e ho deciso di donarlo a loro. Può sembrare una frase fatta, ma il risultato è stato uno solo: in realtà, sono io quella che ha ricevuto uno dono immenso, l’amore sincero e profondo di chi, piccolo e indifeso in un mondo così grande e a volte così ingrato nei loro confronti, cerca di sopravvivere ogni giorno con il sorriso sulle labbra nonostante tutto.
Pensavo di donare un po’ d’amore, ma ho ricevuto in cambio un oceano di affetto profondo. Pensavo di dare la mia disponibilità e un po’ del mio tempo, ma in realtà ho ricevuto una vita intera.
Qualcuno una volta scrisse: “La vita è un’occasione unica dataci per amare. Anche se distribuissi ai poveri tutti i miei averi, anche se offrissi me stesso al loro servizio, se non dono l’amore, la mia vita cosa varrebbe?”... se tutto questo è vero, allora mi chiedo chi veramente tra “noi fortunati dei paesi ricchi” e loro stiano vivendo una vita vera.
Non finirò mai di ringraziare NPH per avermi permesso di fare un’esperienza simile e per avermi permesso di conoscere dei bimbi speciali che ogni giorno lottano, che ogni giorno ringraziano Dio e che forse vogliono solo far sapere che esistono anche loro e che vorrebbero avere anche loro il diritto di vivere e di essere amati.
–Lucia Donghi
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