Il racconto di Francesca, volontaria nella Casa NPH Guatemala
Il racconto di Francesca, volontaria nella Casa N.P.H. Guatemala.
<<Due cose mi hanno colpita subito al mio arrivo alla Casa St. Andres. Immaginavo un posto di sofferenza ma ho trovato tutt’altro che un triste orfanotrofio: la struttura, grande e ben organizzata e i bambini, vivaci, pieni di energie proprio come tutti gli altri, ridono, giocano, a volte sono disobbedienti, ma riescono sempre a portare allegria.
Fin da subito la Casa N.P.H. mi è stata presentata come una grande famiglia e mi chiedevo, come è possibile, trattandosi di 350 bambini e un centinaio di adulti? Ma è vero: i più grandi aiutano i più piccoli, è facile scambiare qualche parola con molti di loro nel corso della giornata. In ogni momento qualcuno passava da me in ufficio e a quel punto si fermava tutto: i bambini hanno la priorità in N.P.H. e se uno di loro viene a cercarti anche solo per un saluto, gli dedichi un po’ del tuo tempo. Sento di continuare a fare parte anche da lontana alla grande famiglia NPH.
Mi piacerebbe tornare a trovare i bambini un giorno, vedere come sono cresciuti, conoscere i loro progetti di vita, chiedere se ancora si ricordano di me.>>