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Emergenza Beirut, l’intervento immediato della Fondazione Francesca Rava

 

La Fondazione Francesca Rava ha risposto all’appello rivolto alla comunità internazionale per la popolazione di Beirut colpita dalla devastante esplosione del 4 agosto scorso, che ha distrutto la zona del porto provocando più di 200 vittime, migliaia di feriti e 300.000 sfollati.

 

Abbiamo immediatamente contribuito a fornire pronto soccorso medico e psicologico ai feriti,  migliaia di pasti caldi e medicinali alle famiglie rimaste senza casa,  attraverso un partner locale con oltre 200 tra volontari e assistenti sociali.

 

Abbiamo poi risposto alla richiesta di aiuto del Saint George Hospital, uno dei 3 ospedali più importanti del Paese, gravemente danneggiato dall’esplosione, e grazie alla consolidata collaborazione con la Marina Militare Italiana, nata in Haiti dopo il terremoto, e in coordinamento con l'Ambasciata d'Italia a Beirut,  abbiamo imbarcato e inviato su Nave Etna, giunta il 24 agosto a Beirut, un carico importante di attrezzature e di materiali sanitari urgenti per riallestire i reparti distrutti: 2 ecografi donati da General Electric Healthcare, 6 monitors multi-parametrici, 80 ossimetri, 20 elettrocardiografi, 5 clickholter, 500 camici monouso, 4.000 guanti monouso, 38 occhiali di protezione, 1.950 mascherine FFP2, 13.850 mascherine chirurgiche, così come disinfettanti, generi alimentari e prodotti di prima necessità per la popolazione.

 

C'è ancora bisogno di aiuto, per donare clicca qui

 

Con 10 € doni un occhiale di protezione

Con 20 € doni un camice monouso

Con 50 € doni 400 guanti monouso

Con 400 € doni un ossimetro

Con 4000 € doni un monitor

 

Grazie di cuore alla Fondazione Francesca Rava per essere intervenuta tempestivamente donando macchinari fondamentali per il nostro ospedale, che ci consentiranno di tornare completamente operativi al più presto. La situazione è difficile, siamo ancora in emergenza” il messaggio dell’Ing. biomedico Marianne Khoury, Ingegneria clinica del Saint George Hospital.

Le parole di Nadia, libanese, da anni in Italia: “Sono una donatrice della Fondazione Francesca Rava e i miei figli hanno fatto una bellissima esperienza nei Campus di volontariato delle Case N.P.H. Le mie origini sono libanesi e sono profondamente commossa per il tempestivo e concreto aiuto che la Fondazione ha dato al mio Paese”.

 

Abbiamo ricevuto la richiesta di aiuto anche di altri ospedali che hanno bisogno in particolare di medicine come antibiotici, antitumorali, disinfettanti. Il paese a diverse settimane è ancora in grande difficoltà anche per l'instabilità politica.

Il Comandante di Nave Etna con le forze armate libanesi che hanno seguito la consegna a terra.

Canale Notizie - 28-09-2020 - Segnala a un amico


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