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"Natale, ieri e oggi": da Haiti la lettera di Natale di Padre Rick.

 

IL MESSAGGIO DI BUON NATALE DA PADRE RICK IN HAITI.

 

"Cari Amici,

il Natale è la Celebrazione della Maternità e dell’Infanzia.

Mentre scrivo 65 milioni di persone al mondo vivono lontane dalle loro case, apolidi o rifugiati. Di queste, metà sono donne, moltissime incinte o allattano o hanno bambini piccoli.

Maria è il personaggio centrale del  racconto natalizio. Giovane sposa incinta, dovette abbandonare la sua casa per avventurarsi su strade dissestate per ordine del Governatore romano della Siria: gli Ebrei avrebbero dovuto essere censiti, le donne nel luogo d’origine dello sposo. Subito dopo la Nascita del Bambino su una culla di fieno, la Famigliola dovette fuggire in Egitto e rimanervi per anni altrimenti il Figlio sarebbe stato ucciso da un Re geloso proprio in Gerusalemme, la Città della Pace.

 

La storia del Natale ci è familiare perché la dolorosa esperienza vissuta dalla Sacra Famiglia è simile al tragico viaggio quotidiano di milioni di donne e bambini, ai nostri giorni, dopo duemila anni.

 

Recentemente stavo guidando per le strade di Port-au-Prince quando in una via attirò la mia attenzione una ragazza in condizioni gravissime: era giovane, incinta e soffriva terribilmente. Due ragazzi, giovani come lei, la sollevavano con fatica per adagiarla in un tap-tap (una specie di piccolo bus, l’unico mezzo  di trasporto di massa in Haiti) e mi domandai subito perché non la stessero portando in Ospedale. Mi raccontarono che non era stata accettata da nessun Ospedale per mancanza di posti letto. Grazie a Dio, esiste il Reparto Maternità del nostro Ospedale pediatrico NPH St. Damien.

La ragazza era quasi in coma e continuava a vagabondare. Non c’era tempo da perdere per cui pagai io la corsa del  tap-tap al St. Damien. Pregai Andre, che era in quel momento con me, cresciuto nella nostra Casa orfanotrofio di Haiti ora mio assistente, di unirsi  ai due ragazzi, per essere “l’Angelo Gabriele”, e fare in modo che il piccolo convoglio raggiungesse l’Ospedale il più velocemente possibile. Io avrei continuato col mio programma di visite ai malati in città. Ma sul mio cellulare trovai 13 chiamate perse... Certamente non si trattava di buone notizie! Il tap tap aveva avuto un grosso guasto. Raggiunsi  la scena del disastro in 30 minuti, tentando contemporaneamente, con chiamate telefoniche, di far arrivare una delle nostre Ambulanze sul luogo del guasto... ma erano tutte fuori. Fortunatamente in quel momento avvistai un tap tap libero e promisi all’autista una lauta ricompensa se mi avesse seguito fino al St. Damien. Caricammo la  ragazza lì in mezzo alla strada: la ragazza aveva 17 anni. Poiché il trattamento dell’Eclampsia (causa principale della morte per parto) richiede il parto immediato e, in questo caso, con taglio cesareo, essendo il bambino prematuro, il consenso avrebbero dovuto darlo i genitori della partoriente ma in quel momento erano lontani, i familiari presenti non erano maggiorenni e l’interessata era quasi in coma. Chi avrebbe dato il consenso? Il cuoricino del bambino batteva ma non si avvertiva nessun altro movimento del suo corpo. La sua sopravvivenza appariva improbabile ma, senza taglio cesareo, sicuramente sarebbe morto. A questo punto decisi di dare io il mio consenso e trassi dalla tasca il mio Rosario. Pregai: non abbandonarci!

La creaturina sopravvisse, una bambina i cui occhietti scrutavano curiosi dall’incubatrice dalla culla termica del nostro reparto di Neonatologia. La giovane mamma uscì dal coma 4 ore dopo. Le nostre infermiere, anche loro tenere Mamme, le mostrarono come allattarla.

Padre Rick con la mamma e la neonata alle porte del St Damien

 

La storia del Natale è antica e sempre nuova: la Benedizione rappresentata dai bambini, l’eroismo di Arcangeli Gabriel e Andre pronti a spiccare il loro volo per salvarci dal dolore e dalla disperazione.

Il racconto del Natale, che celebriamo ancora una volta nel miracolo di una Mamma e di un Bambino, deve essere per noi oggi un impegno ad assistere Mamme e Bambini, sia nel momento della gioia che in quelli della disperazione.

 

Quando lottiamo per aiutare madri incinte nelle ristrettezze, quale è il compito dell’ospedale St. Damien, quando noi procuriamo un alloggio sicuro ai bambini nelle nostre Case orfanotrofio, ci schieriamo in difesa del Giusto e del Vero, e Dio benedice il nostro cammino."

Padre Rick Frechette, Direttore dei progetti NPH in Haiti

 

Il reparto di maternità dell'Ospedale pediatrico NPH St Damien è stato aperto subito dopo il devastante terremoto del gennaio 2010, grazie alla collaborazione con il Prof. Enrico Ferrazzi, primario della clinica Mangiagalli di Milano, per assistere le gravidanze patologiche.

 

Negli anni tanti volontari si sono alternati per formare il personale locale.

Grazie di cuore ai tanti medici, infermiere, ostetriche che hanno dedicato il loro tempo per far crescere lo staff del St Damien!

 

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