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Team 99 - La missione di Felicia, infermiera volontaria di Milano: "Abbiamo aiutato oltre 200 migranti in una mattina"

 

Felicia,volontaria sanitaria della Fondazione Francesca Rava si è imbarcata su Nave Cigala Fulgosi tra gennaio e febbraio, questa la sua testimonianza:

 

"Alle ore 8.00 del 1 febbraio avevamo già 17 segnalazioni di contatti di aiuto per imbarcazioni/gommoni in navigazione con migranti a bordo. Per ragioni di posizione e missione abbiamo avuto la possibilità e l’ordine di prestare soccorso a due di queste imbarcazioni. Una volta avvistati, abbiamo diretto verso l’imbarcazione con i migranti e abbiamo assunto il ruolo CFM (controllo flussi migratori).

Alle 9.30 è iniziata la procedura di recupero con le idrobarche, il primo evento S.A.R. ha visto coinvolto un gommone che trasportava 117 migranti. Una volta saliti a bordo come da prassi è avvenuta la perquisizione, poi il pandettamento (bracciale d riconoscimento e foto), primo screening sanitario e trattamento dei casi più gravi o compromessi. Le condizioni di salute di tutti erano discrete, qualche caso di sospetta scabbia, un caso di ferite lacero contusa al cuoio capelluto già suturate (il paziente ha riferito di essere stato percosso e torturato in Libia), una donna gravidica al primo mese. Li abbiamo scaldati, nutriti e idratati, nessun caso di rilievo e nessuna urgenza, per fortuna li abbiamo recuperati dopo una sola notte in mare e le condizioni meteo della giornata sono state favorevoli (mare calmo, sole, circa 15 C°).

Il secondo evento S.A.R. è avvenuto circa a due ore dal primo, e ha visto coinvolto un gommone che trasportava 121 migranti. Stessa prassi del primo evento. Dopo lo screening sanitario tutti i migranti appaiono in discrete condizioni di salute: alcuni casi di sospetta scabbia, e un caso di crisi emorroidaria. Anche in questo caso li abbiamo scaldati, nutriti e idratati. Abbiamo continuato le valutazioni sanitarie, ma nessun caso e nessun intervento sanitario da segnalare, anche in questo evento i migranti hanno passato in mare una sola notte.

In serata abbiamo avuto ordine di trasbordarli sulla nave norvegese ONG Siem Pilot, con altri migranti a bordo, che dirigeva perso Lampedusa o la sicilia. Il trasbordo è avvenuto con successo e in tutta sicurezza.

A conclusione della mia esperienza mi sento di dire che bisogna dimenticare tutte le immagini in foto o in video viste, vederlo con i propri occhi è tutt’altra cosa, ed è tutta altra botta, emotiva soprattutto. Donne, bambini, uomini, spaventati, infreddoliti, bagnati, nudi, feriti, traumatizzati, affamati, stanchi, occhi che guardano intorno, senza sapere cosa fare, occhi che tremano, occhi che chiedono, un sorriso, poi il pianto, la disperazione di aver perso in mare qualcuno e non saper esprimersi.

La prima scena, l’avvistamento dell’imbarcazione è stato un impatto mica male, più di 100 persone su un gommone instabile, cosi’ piccolo, tutti ammassati, le donne schiacciate in fondo, quasi nessuno con il salvagente. Nonostante le discrete condizioni di salute di ognuno, il dispiacere di vedere tanta paura, dolore e disperazione, è stato immenso, ma in quel frangente ho dovuto mettere da parte le mie reazioni emotive, concentrarmi e organizzarmi per poter assicurare la migliore assistenza. L’odore era terribile, eppure abbiamo cercato di essere con loro il più possibile, non solo come assistenza sanitaria, ma come supporto morale, come accoglienza all’essere umano.

Alcuni ragazzi dell’equipaggio non hanno dormito per 48h di fila, perché nel frattempo dovevano anche coprire le guardie. Li ho visti distrutti eppure sempre efficienti e presenti. Sono persone speciali. Il comandante e il comandante in seconda sono venuti spesso a valutare la situazione.

Le operazioni di recupero, assistenza e poi trasbordo sono terminate alle 00.30 del 2 febbraio 2017. Non ero stanca, ero distrutta emotivamente per le troppe emozioni provate. Non basta l’immaginazione, non basta l’informazione tramite i media, quello che i miei occhi hanno visto, le mie mani hanno fatto e il mio cuore ha provato non si può descrivere se non vivendolo.

Sono fiera di essere qui. Sono fiera di avercela fatta ma soprattutto di aver visto l’umanità vincere su tutto."

Felicia

Canale Notizie - 01-02-2017 - Segnala a un amico


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