Vacanze a Jesolo per i bambini del CAM di Milano. Roberto, volontario della Fondazione e accompagnatore dei bambini, racconta le sue settimane tra mare, giochi con la sabbia e tanta allegria.
Roberto, volontario della Fondazione Francesca Rava, tra giugno e luglio ha accompagnato un gruppo di bambini accolti al CAM di Milano in vacanza a Jesolo, un soggiorno che è stato possibile grazie alle generose donazioni ricevute da voi donatori.
“Allora com’è andata? Dai racconta!” Al ritorno da un campus di volontariato della Fondazione o, come nel mio caso dalle settimane a Jesolo come accompagnatore con il CAM di Milano, (il Centro Assistenza Minori che accoglie 30 bambini da 0 a 6 anni allontanati dalle loro famiglie, che la Fondazione Francesca Rava aiuta), le domande che ti vengono rivolte più spesso sono queste.
Rispondo, con piena soddisfazione, che sono emotivamente appagato.
Prima di questa esperienza, conoscevo le realtà del CAM in maniera sommaria. Grazie a questo progetto di assistenza reso possibile dai donatori della Fondazione che hanno voluto donare a questi bambini delle vacanze serene, ho potuto approfondirne la conoscenza. La convivenza a stretto contatto con i bimbi e gli educatori mi ha stimolato ad alcune riflessioni sul concetto di quotidianità familiare. Mi riferisco a tutto quello che, chi come me che ha avuto la fortuna di nascere e crescere in famiglie “normali” ha sperimentato da figli o da genitore. I capricci per fare la doccia, il “no” detto da un adulto, le passeggiate al parco o la sera per un gelato o, appunto, le vacanze…. momenti di ordinarietà e consuetudine.
I bimbi accolti al CAM non hanno un genitore che li mette a letto la sera e li sveglia al mattino ma hanno tante “tate” che turnano ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette, per tutto l’anno.
Trascorrendo un po’ di tempo con questi bimbi ti puoi accorgere di molte cose, ad esempio come le cose più semplici, quelle che dai per scontato ti possono stupire. In vacanza con il CAM non è strano che, la sera facendo una passeggiata sul lungo mare, qualcuno di questi bambini ti si avvicini e prendendoti la mano con un sorriso stampato sul volto ti dica: “ Guarda il cielo è nero … siamo usciti di notte.. !!!! “. Caspita, quanto entusiasmo per una cosa normale pensi. Capisci, poi, parlando con le puericultrici che per loro è così strabiliante perché la sera, normalmente non escono anzi, d’estate quando vanno a letto c’è ancora luce.Al CAM la presenza maschile è praticamente assente e ti senti un po’ un alieno quando, mentre sei in spiaggia con i bambini, dopo averti guardato con circospezione qualcuno di loro ti chiede: “ma perché hai i capelli in faccia?”!! Che ridere..ah ah ah!!!. E allora spieghi che non sono capelli ma è barba, e viene ai maschietti quando diventano grandi, e dopo un attimo di silenzio ti senti incalzare con: “Ma perché hai la barba sulle gambe e sul petto … ??… ah ah ah ah ah !!”
Talvolta capita che i bimbi arrivino al CAM da piccolissimi e imparino a conoscere come unica realtà le sue quattro mura; l’esperienza della vacanza diventa, così, il loro primo vero confronto con il mondo, un confronto così forte da non passare inosservato; capita perciò che qualcuno ti fermi, mentre sei sulle scale dell’albergo per andare a mangiare con i bimbi, e ti chiede: “ Ma cos’è successo a quel bimbo? I primi giorni lo vedevo sempre guardingo e sospettoso, mentre adesso ha sempre il sorriso e saluta tutti.. è allegro! “
Al ritorno da un’esperienza di questo genere hai un milione di sensazioni ed emozioni, alcune riesci a raccontarle ma la maggior parte ti rimangono dentro come un piccolo tesoro, una ricchezza. Ti porti dentro la consapevolezza di aver lasciato qualcosa, ma soprattutto aver ricevuto e la convinzione che quando c’è uno scambio c’è un arricchimento per tutti. Di questo ne sono sicuro.
GRAZIE di cuore a tutti i donatori che ci hanno permesso di regalare a questi bimbi una vacanza "normale"!
Roberto
Canale Notizie - 11-08-2015 - Segnala a un amico