Pietro, volontario del team 17, da Nave San Giorgio ci aggiorna sulle ultime operazioni di soccorso.
Pietro, ginecologo all'Ospedale S. Anna di Torino e dal 15 giugno volontario a bordo di Nave San Giorgio, ci ha mandato le sue testimonianze:
Dom 29 giu, nave Etna, Canale di Sicilia.
"Stiamo lavorando dalle 21 di ieri sera, quando abbiamo cominciato ad imbarcare da nave Grecale circa 550 persone, di cui circa 50 donne e circa 70 bambini. Il trasbordo, spettacolare, è avvenuto quindi di notte su barca o gommone, con le 2 navi illuminate a giorno, circa 300 metri l'una dall'altra.
Persone per lo più siriane, libiche e marocchine, ma anche molti nigeriane e pakistane. Quasi tutti erano vestiti solo con pantaloni e maglietta, eccetto le famiglie con bambini che per lo più si portavano appresso 1 o 2 borse con qualche misero indumento per i bambini. All'arrivo sul ponte dopo il trasbordo in mare, molti bambini avevano gli occhi atterriti, alcuni piangevano, si stringevano alle madri; una bambina di circa 2 anni, con un pianto disperato, era in braccio al padre che cercava di consolarla, si è calmata un po' quando un marò del Battaglione S. Marco si è avvicinato e le ha donato un barretta di cioccolata.
Abbiamo finito l'imbarco alle ore 3 circa della notte, con lavoro continuo di 3 medici (dottoressa medico di bordo, medico dell'Ordine di Malta ed io) e 5 infermieri di cui 2 della CRI e 3 della marina; tutti volenterosi, bravi, lavoro in un team affiatato. Abbiamo individuato fra gli uomini 22 casi di scabbia, 2 di varicella, 1 di morbillo, qualche caso di ipotermia a causa del vento e dell'acqua di mare nel trasbordo.
Tra le persone che abbiamo aiutato c'erano anche 3 donne gravide; una di loro è un'infermiera siriana al settimo mese di gravidanza (ha già 5 figli avuti con parti spontanei); è l'unica che parla inglese, fa da traduttrice per molte altre donne del suo gruppo e ci ha aiutato ad applicare una cannula venosa in un bimbo di 7 anni con ustioni di 2° grado data dai raggi solari e disidratato con vomito persistente; una ragazza siriana di 19 anni, al settimo 7 mese di gravidanza in evoluzione normale ma con presentazione podalica del feto; la terza donna gravida è nigeriana, di 11 settimane, con 1 figlio che è rimasto in Nigeria, disidratata alla quale abbiamo applicato idratazione parenterale con glucosata ed elettroliti e sembra stare meglio. Una quarta donna, con figlio a seguito, mi era stata segnalata come metrorragia, ma in realtà è in periodo mestruale. Le altre donne sono in buona salute. Eccetto il bambino con idratazione parenterale di cui ho parlato sopra che adesso sta meglio, i bambini stanno tutti bene; la notte scorsa hanno mangiato e poi dormito intorno alle mamme sotto il ponte coperto; qs mattina, i bambini a giocare, a ricorrersi sul ponte fra le gambe degli infermieri e dei fanti del Battaglione S. Marco. Grandi emozioni.
Fra un po' dovremmo imbarcare un altro folto gruppo di emigranti. "
Dom 29 giugno ore 21, nave Etna.
"Nel primo pomeriggio abbiamo avvistato un barcone che trasportava quasi 300 emigranti che abbiamo raccolto: provenivano quasi tutti dai paesi del corno d'Africa e dalla Siria; circa 80 donne e bambini. Sembra che il barcone fosse in mare da 3 giorni. Molti casi di disidratazione, scabbia, qualche caso di febbre con tosse, un episodio moderato di epilessia in un giovane eritreo, una ferita infetta ulcerata alla gamba di un giovane nigeriano, 3 donne in gravidanza di cui 2 normali a 12 e 23 settimane e una siriana gravida alla 40 settimana con feto che si presenta trasverso e quindi ad alto rischio, che lamentava contrazioni e chiedeva il cesareo immediato.
Nel tardo pomeriggio abbiamo avvistato un altro barcone, del tutto simile al primo, anche qui stracolmo di circa 300 persone. Questo barcone era però partito da Tripoli. A bordo 2 donne gravide rispettivamente di 12 e 21 settimane con gravidanze normali.
Vi saluto, sulla nave è stato nuovamente chiamato il ruolo CFM (Controllo Flussi Migratori) perché sembra che a breve imbarcheremo circa 400 migranti dalla Nave Chimera."
Giovedì 26 giugno, ore 9, nave Etna, Porto di Messina.
"Stiamo per sbarcare 500 eritrei, etiopi e somali: circa 200 (tra di loro 30 donne e un bambino) dalla nave pattugliatore Sirio e circa 300 (50 donne e 1 bambino da guardia Costiera Dattilo. Le donne emigranti eritree, etiopi e somale cantano e si muovono al ritmo del canto in attesa dello sbarco, i bambini contenti battono le mani."
"Siamo salpati da Messina circa 2 ore fa verso il Canale di Sicilia, dopo aver sbarcato gli emigranti questa mattina. Le 6 gravide (6 è il numero conclusivo: rispettivamente di settimane 7, 12, 18, 20, 22 e 40-41 settimane) sono state accompagnate tutte in ospedale, anche se in realtà l'unica che ne aveva necessità era una donna disidratata che presentava una minaccia d'aborto lieve a 20 settimane e che dopo la nostra idratazione parenterale stava meglio). Il tempo è nuvoloso, l'orizzonte si intravvede appena, nebbioso. Calabria e Sicilia non si vedono quasi più. Mi sembra che lo spirito di marinai, marò ed infermieri sia positivo. Paradossalmente la sconfitta, haimè, dell'Italia in Brasile aiuta a sentirsi uniti e a scherzare!
Adesso sono con gli infermieri e ricordiamo ancora con commozione questa mattina quando, aspettando lo sbarco, con nave Etna già attraccata alla banchina, le donne eritree si sono messe a cantare e tenevano il ritmo battendo le mani con i bambini, in piedi e sedute si muovevano al ritmo del canto. Donne e bambini cantavano e si muovevano al coperto del ponte mentre fuori vedevano i pulman e le ambulanze ad aspettarli."
Mercoledì 25 giugno, Nave Etna, Canale di Sicilia
"Oggi abbiamo recuperato circa 500 persone, di cui circa 100 donne e 30 bambini e ragazzini. Tutte di provenienza prevalentemente dal corno d'Africa. Sette donne gravide, di cui una di 9 mesi compiuti (con 5 figli già avuti con parto spontaneo) che potrebbe avere contrazioni da un momento all'altro, ed una minaccia d'aborto a 20 settimane in una donna disidratata con vomito e che grazie all'idratazione sta meglio".
Pietro
LEGGI QUI LE TESTIMONIANZE DI TUTTI I VOLONTARI SALITI A BORDO
PER INFORMAZIONI E PER DONARE
Fondazione Francesca Rava — N.P.H. Italia Onlus, tel 0254122917,
c/c bancario IT 39 G 03062 34210 000000760000 – causale: emergenza Lampedusa
Pietro con Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione Francesca Rava
Canale Notizie - 27-06-2014 - Segnala a un amico