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Il nuovo ospedale pediatrico N.P.H. in Haiti che salverà 40.000 bambini all'anno


4 dicembre 2006: Inaugurato il Nuovo Ospedale Pediatrico N.P.H. in HAITI
Un importante traguardo raggiunto grazie a tanti di voi, l’inizio di un nuovo impegno per salvare i bambini di Haiti.

 

A tutti i volontari, a tutti i donatori, a tutte le Istituzioni e alle Aziende che hanno contribuito a questo importantissimo progetto, e che hanno sognato con noi questo bellissimo giorno, la Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia ha la gioia di annunciare che è stato inaugurato il Nuovo Ospedale Pediatrico N.P.H. Saint Damien. L’ospedale, l’unico pediatrico dell’isola e il più grande dei Caraibi, salverà 40.000 bambini l’anno in Haiti, uno dei paesi più poveri al mondo dove 1 bambino su 3 muore prima dei 5 anni per tbc, Aids, malnutrizione.

  

Il progetto è stato realizzato a tempo di record in soli due anni, grazie ad una donazione del Minnesota, e alle donazioni raccolte dalla Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia Onlus e al lavoro di un team di consulenti italiani volontari, l’Ing. Alessandro Cecchinato, progettista, e il dott. Roberto Dall’Amico, Primario pediatra dell’Ospedale Boldrini di Thiene, direttore sanitario dei progetti N.P.H. in Italia. Volontari italiani di N.P.H. hanno montato le attrezzature tecniche giunte con 11 container dall’Italia, che ne ha interamente finanziato l’acquisto grazie al contributo di numerose privati e aziende tra le quali il Consorzio Tutela Grana Padano, Accenture, Ballarini.

Lo scorso 4 dicembre in Haiti si è tenuta la semplice ma emozionante cerimonia di inaugurazione, in inglese francese e creolo, guidata con grande carisma da padre Rick Frechette, responsabile dei progetti N.P.H. sull’isola. Alla cerimonia hanno partecipato numerose autorità locali: Gabriel Timothé, DG del Ministero della Sanità, Gabriel Beaudin, portavoce del Ministero degli Affari Sociali, J. Louis Roosvelt, dell’IBESR (Institut du Bien Etre Social et de Research), il Nunzio Apostolico Mons. Mario Giordana, Mons. Luois Kebrau, presidente della Cei di Haiti, l’arcivescovo di Port au Prince il console italiano Johnny de Matteis, gli ambasciatori francese e tedesco, il neoeletto sindaco di Tabarre.

  

Alla cerimonia è seguita una visita ai reparti dell’ospedale, già operativo da ottobre, e ai bambini ricoverati. Nel pomeriggio, la Messa celebrata da Mons. Kebrau, con meravigliosi canti in creolo e un suggestivo offertorio nel corso del quale sono stati presentati all’altare non solo pane e vino, ma anche un bambolotto nero e un gioco da due bambini ricoverati, una cartella clinica, un microscopio da rappresentanti di medici e infermieri, un flacone di detersivi da una addetta alle pulizie, per celebrare la speranza, la vita e il lavoro che ogni giorno animano l’ospedale per salvare tanti piccoli pazienti.

 

Il Nunzio Apostolico, Mariavittoria Rava e il DG del Ministero della Sanità di Haiti visitano i reparti. Pizza per i bambini ricoverati più grandi. 

 

La giornata si è conclusa con pizza e fuochi d’artificio anche in onore della delegazione italiana: Mariavittoria Rava Presidente della Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia Onlus, Alessandro Cecchinato progettista dell’ospedale, staff, donatori, volontari della Fondazione, giornalisti.

 

 

L’ospedale sorge nella località Chateaublond (Castello Dorato in creolo, la lingua di Haiti), sobborgo della capitale Port au Prince, è un edificio di due piani, lungo 80 metri e largo 40, sarà dotato a regime di 350 posti letto, due sale operatorie, conta su 6 reparti già operativi: day-hospital, un pronto soccorso, un reparto per la cura dei tumori infantili e un reparto di terapia intensiva per il recupero dei bambini malnutriti; riabilitazione per bambini con handicap fisici e psichici, un health building per i programmi di vaccinazioni e prevenzione di malattie infettive per la comunità. Silver ha donato ai bambini di N.P.H. 50 disegni di Lupo Alberto e dei suoi amici, molti dei quali sono stati “posati” in occasione dell’inaugurazione, per rallegrare i bambini ricoverati con la sua simpatia.

 

 

L’aiuto dall’Italia

Il progetto ha dato impiego e quindi sostegno a 200 operai haitiani e le loro famiglie; è stato realizzato a mano e attrezzato a tempo di record in meno di tre anni, grazie al lavoro di un team di consulenti italiani volontari, l’ing. Alessandro Cecchinato e il dr Roberto Dall’Amico, che hanno seguito il progetto on line e recandosi periodicamente sul posto dedicando a N.P.H., notti, weekend e ferie, Adriano Rossi e Ennio Antonello che hanno collaborato con Pat Mollaghan (construction manager) trasferendosi in Haiti.

Prezioso e indispensabile il contributo di numerose aziende e tanti privati che ora possono vedere il loro nome o quello dei loro cari sui lettini che accolgono i tanti bambini già ricoverati che ricevono finalmente cure e speranza per il futuro.

  

Tante aziende italiane hanno sostenuto il progetto

La Fondazione Francesca Rava — N.P.H. Italia onlus ha coinvolto in questo meraviglioso progetto numerose aziende e enti italiani/con sede in Italia. Tra queste, Accenture, tra le prime a rispondere all’appello di N.P.H., ha contribuito alla costruzione dell’edificio, il Consorzio Tutela Grana Padano che ha festeggiato i suoi 50 anni donando il Grana Padano Nutrition Center, Ballarini che ha dedicato alle cucine dell’ospedale l’iniziativa Lollypot, Favero Health Projects ha fornito gli arredi a condizioni di particolare favore, Banca Profilo, SCT, Serono, Litorama, Rotary Club Alto Livenza di Pordenone, l’Associazione Artigiani di Thiene che hanno contributo all’acquisto degli arredi.

Bayer Diagnostics e il Rotary Club Golfo Paradiso di Genova, in collaborazione con l’ospedale Gaslini e San Martino di Genova, sostengono il programma di formazione del personale haitiano nella lotta al diabete infantile (uno degli effetti della malnutrizione) per salvare 50 bambini all’anno per tre anni.

 

  

Lo scorso ottobre i 100 bambini ricoverati nel vecchio ospedale di Petionville sono stati trasferiti alla nuova struttura, grazie al lavoro dell’efficiente team di Padre Rick, senza interrompere le attività di assistenza e soccorso e continuando ad accettare nuovi ricoveri.

  

Ora la grande sfida è quella di rendere l’ospedale pienamente operativo e dotarlo delle ultime apparecchiature, molto costose, indispensabili per il lavoro di Padre Rick, organizzare e sostenere la formazione del personale medico e infermieristico.

 

 

Canale Notizie - 04-12-2006 - Segnala a un amico


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