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Visitati 362 bambini, donati 82 occhiali, formati 4 specializzandi nella tappa in Ghana della missione in Africa con la Marina Militare, Federottica e AIMO

 

A bordo della Nave Etna impegnata nella missione del 30° Gruppo Navale della Marina Militare Italiana, che sta circumnavigando l’Africa, stiamo effettuando screening visivi, portando cure mediche e approntando occhiali in partnership con Federottica, Albo degli Ottici Optometristi, Associazione Italiana Medici Oculisti, OGS, da cui provengono i 25 oftalmologi e optometristi volontari che si stanno avvicendando nelle varie tappe in differenti paesi.

 

Grazie al sostegno delle aziende italiane Orobianco, Gruppo Barletta, Coeclerici, OXO, Illva Saronno, la missione, che fino ad ora hatoccato KenyaMozambico, Sudafrica, AngolaCongo, Nigeria, dal 4 al 10 marzo ha fatto tappa in Ghana dove sono stati visitati 362  bambini e donati 82 occhiali.

 

Dall’inizio della missione sono stati quindi visitati 2340 visite, donati 568 occhiali.

 

Per poter realizzare questa missione abbiamo allestito direttamente a bordo della Nave Etna due studi optometrici, di cui uno oftalmologico e un laboratorio per la realizzazione di nuovi occhiali, con la collaborazione di Frastema, Nidek, Hoya, Look, Rom e Centrostyle che hanno fornito strumentazioni, lenti e montature e con il contributo di Sifi, Alfa Intes e Omisan, OO Group per la fornitura di farmaci oftalmologici.

 

Prossima tappa: Senegal.

 

 

TEMA, GHANA, TEAM 7

5 marzo – 10 marzo

 

 

Lodovico, oculista, Rossella, Giuseppe, Luigi (rimasto a bordo dalle tappe precedenti) e Laura, ottici optometristi, insieme hanno dato vita al team 7 su Nave Etna.

Come per le precedenti tappe, a coadiuvare il team il volontario Franco.

 

Nel corso della tappa, della durata di 5 giorni,

-sono stati visitati 362 bambini;

-sono stati donati 82 occhiali realizzati ad hoc con montature e lenti nuove;

-sono stati riscontrati, per quanto riguarda le patologie, casi di aumentata escavazione e distrofia maculare, fotofobia bilaterale, maculopatia ereditaria, ptosi e distrofia maculare, leucoma corneale con pigmento e vitreretinopatia nel settore nasale, blefarocongiuntivite bilaterale

 

-Formati 4 studenti ghanesi neolaureati specializzandi che hanno affiancato il team di ottici optometristi della Fondazione per un training on the job, ulteriore obiettivo della missione in ottica di empowerment delle popolazioni locali.

 

«In questa tappa ghanese c’è stata la possibilità di avere ospiti 4 ragazzi neo laureati all’Università di Optometria del Ghana, saliti a bordo con il loro direttore di dipartimento.

Hanno sapientemente seguito il nostro lavoro di screening dei bambini. Si sono mostrati molto interessati e hanno fatto molte domande; noi abbiamo cercato di dare loro informazioni utili per il lavoro che dovranno svolgere nel loro Paese».

Lodovico

 

«È stata un’esperienza davvero molto bella, soprattutto perché i ragazzi hanno potuto utilizzare attrezzature all’avanguardia. È grazie ad esperienze come queste che speriamo di riuscire ad ottenere dei risultati nella lotto contro la cecità evitabile in Africa.

Sono davvero molto colpito dalla collaborazione e dalla cordialità mostrata dal team sanitario a bordo e dall’interazione che c’è stata anche nei confronti dei bambini. L’amore e l’affetto nei loro confronti era palpabile. Vi siete imbarcati in una missione umanitaria davvero molto bella, che sicuramente trasformerà la vita di questi bambini.»

David Ben Kumah, Direttore Università di Optometria del Ghana

 

 

«In Missione tutto è così intenso, quando la fatica avrebbe avuto ragione di insinuarsi è bastato il sorriso dei bambini, la loro gratitudine per aver passato una giornata davvero speciale di gioco e assistenza, per rinnovare in tutti noi le energie e l’entusiasmo  per aver contribuito, oltre alla compensazione dei difetti visivi, seppure  brevemente, ad una serenità e spensieratezza che dovrebbe essere un diritto inviolabile per tutti i bambini.»

Rossella, ottico optometrista

 

«…Abbiamo navigato per miglia e miglia, girando intorno al limite sud dell’Africa, abbiamo interagito con tante diverse culture, abbiamo visto gente soffrire – in particolare bambini – ed abbiamo avuto il privilegio di dar loro una mano.

Abbiamo imparato che noi siamo quello che lasciamo dietro di noi, che siamo quello che doniamo agli altri, non quello che egoisticamente teniamo per noi stessi.

Abbiamo imparato che aiutare gli altri rigenera le nostre anime e menti, ci dà forza e ci consente di far girare il volano del nostro impegno e di avere l’energia e la forza di completare con successo la nostra missione.

Siamo grati alla Fondazione Francesca Rava per tutti quei sorrisi sui volti dei bambini africani che possono finalmente vedere un mondo nitido introno a loro, che possono leggere un libro, studiare e crescere, culturalmente e socialmente.»

Comandante del 30esimo gruppo Navale Ammiraglio di divisione P. Treu

Canale Notizie - 18-03-2014 - Segnala a un amico


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