Partita con la prima tappa in Kenya, “Trasforming children’s lives through sight”, missione in Africa contro la cecità evitabile con la Marina Militare Italiana
45 milioni di persone nel mondo sono clinicamente cieche. L’80% della cecità è evitabile. Il 43% della cecità evitabile è dovuta ad errori rifrattivi non corretti e risolvibile con l'uso di occhiali. Il 90% delle persone cieche o con gravi menomazioni visive vive nei Paesi in via di sviluppo e in particolare in Africa.
A bordo della Nave Etna impegnata nella missione del 30o Gruppo Navale della Marina Militare Italiana, che sta circumnavigando l’Africa, stiamo effettuando screening visivi, portando cure mediche e approntando occhiali con l’obiettivo di aiutare oltre 2.000 bambini, in partnership con Federottica, Albo degli Ottici Optometristi, Associazione Italiana Medici Oculisti, OGS, da cui provengono i 25 oftalmologi e optometristi volontari che si stanno avvicendando nelle varie tappe in differenti paesi.
Per poter realizzare questo obiettivo, abbiamo allestito direttamente a bordo della Nave Etna due studi optometrici, di cui uno oftalmologico e un laboratorio per la realizzazione di nuovi occhiali. Come nella filosofia della Fondazione, vogliamo offrire ai bambini africani, molti dei quali vivono in città e villaggi in cui non esistono né oculisti, né optometristi, né negozi di ottica, un servizio da primo mondo, grazie alla collaborazione dei professionisti volontari che si sono messi a disposizione, alle attrezzature all’avanguardia e a lenti e montature nuove e di prima qualità offerti dalle aziende amiche.
La missione è partita con la prima tappa in Kenya dal 10 al 15 gennaio e si estenderà alle tappe di Mozambico, Sudafrica, Angola, Congo, Nigeria, Ghana e Senegal, grazie al sostegno di aziende italiane, Orobianco, Gruppo Barletta, Coeclerici, OXO, Illva Saronno. Gli studi e il laboratorio sono stati allestiti con la collaborazione di Frastema, Nidek, Hoya, Look, Rom e Centrostyle che hanno fornito strumentazioni, lenti e montature e con il contributo di Sifi, Alfa Intes e OO Group per la fornitura di farmaci oftalmologici.
Scopo di questa missione, oltre alla individuazione di patologie e problemi visivi, sarà secondo la filosofia della Fondazione, anche la trasmissione di know-how e la formazione. Studenti o specializzandi locali in optometria e oftalmologia saranno invitati a collaborare alle sessioni diagnostiche e di approntamento di occhiali per un training on the job.
GUARDA IL VIDEO DELLA PRIMA TAPPA
LA PRIMA TAPPA IN KENYA — 10 -15 Gennaio 2013
Il 10 gennaio l’attività operativa ha preso il via in Kenya.
Il primo team è stato composto dai volontari Luciana S., oculista, Vincenzo R., Renzo V., Luca B., optometristi, e da Giorgio D., presente in Kenya per le attività preparatorie già da qualche giorno prima del loro arrivo. Con grande professionalità e umanità si è unito per aiutare un team sanitario della Marina Militare nella fase di accoglienza, intrattenimento e screening ai bambini, insieme a 4 volontarie della CRI.
Nel corso della tappa
— sono stati visitati 392 bambini provenienti da scuole delle zone più povere e da un ospedale locale di Mombasa e dintorni, in collaborazione con Kenyan Red Cross.
— Donati 95 occhiali realizzati ad hoc con montature nuove donate da CentroStyle e Look e lenti di prima qualità, donate da Hoya
— Riscontrate per quanto riguarda le patologie 3 cheratiti, 4 atrofie ottiche, 5 cataratte, 1 toxoplasmosi retinica, alcune congiuntiviti e purtroppo un sospetto retino blastoma bilaterale in un bimbo di tre mesi.
La procedura di accettazione e visita dei bambini ha previsto le seguenti fasi: imbarco, registrazione, pranzo e intrattenimento durante l’attesa, visita secondo il protocollo prestabilito.
GUARDA L'INTERVISTA DI FRANCESCA TURCI, VOLONTARIA DELLA FONDAZIONE FRANCESCA RAVA, A RAINEWS (28 GENNAIO)
Ecco alcune foto della tappa:
Arrivo e salita a bordo della Nave
Intrattenimento durante l’attesa
Un pasto caldo…
La visita…
La preparazione degli occhiali da parte dei volontari
Ritorno a terra
Il team 1 in partenza per il Kenya con le valigie messe a disposizione da Orobianco.
La collaborazione tra Fondazione Francesca Rava e Marina Militare Italiana è nata nel 2010 in occasione della tragedia del terremoto di Haiti, quando la Portaerei Cavour, che attraversò l’oceano in aiuto alla popolazione colpita, fece campo base presso l’Ospedale NPH Saint Damien, unico pediatrico dell’isola e centro dei soccorsi internazionali. Dai giorni di duro lavoro insieme per salvare tante vite in Haiti è nato un rapporto di stima e collaborazione concreta con lavoro di team e spirito di servizio. I volontari della Fondazione Francesca Rava sono al fianco della Marina oggi anche nell’emergenza Lampedusa nella missione Mare Nostrum con team di pediatri, infermieri e ginecologi che si avvicendano a bordo di Nave San Marco per soccorrere i profughi in particolare i più deboli, bambini e donne incinte.
Per le foto si ringraziano Marco Monteduro, Rocco Motola e Antonio Spalluto (Marina Militare Italiana)
Canale Notizie - 21-01-2014 - Segnala a un amico