Arrivate a 75 le casette del progetto Fors Lakay che hanno tolto altrettante famiglie dalle baracche di lamiera, 16 casette realizzate grazie alla raccolta dei cittadini milanesi.
Fors Lakay — in creolo la forza della casa e della famiglia — è il progetto di ricostruzione sorto dopo il terremoto che Padre Rick sta realizzando in stretta collaborazione con la comunità e grazie al sostegno della Fondazione Francesca Rava, nella distesa di baracche di lamiera di Cité Soleil, area particolarmente degradata in cui vivono oltre 300.000 persone e del quartiere del porto Wharf Jeremy della capitale di Haiti Port au Prince.
Nell’ambito del progetto sono già state realizzate 75 casette per dare un tetto ad altrettante famiglie, 3 Internet centre per collegare i giovani della comunità al mondo e per la formazione a distanza, l’ospedale per famiglie Sainte Marie e una panetteria (arrivata con un container attrezzato dall’Italia) per portare pane, lavoro e formazione professionale nel cuore della baraccopoli.
Le casette appoggiano su una base di cemento, sono realizzate in muratura con i mattoni prodotti a Francisville dei mestieri e con la forza lavoro dei membri della comunità. 50 mq ciascuna, sono dipinte di arancio, verde e azzurro come il mare dei Caraibi, sono dotate di bagno, verandina e cucina esterna, cosi come indicato dai responsabili della comunità, allacciamento alla corrente elettrica. 35 di queste casette sono state completate negli ultimi 12 mesi e sono già abitate.
16 di queste casette sono state realizzate grazie alla raccolta avvenuta nel 2010 tra i cittadini milanesi, che ha permesso di costruire 16 case in muratura. Elisabetta Strada, Consigliere Comunale, giunta insieme al gruppo di padrini e donatori in visita in Haiti in occasione del terzo anniversario del terremoto, ha incontrato le persone che le abitano, verificato l’enorme miglioramento nelle loro vite e il forte contrasto tra le baracche dello slum fatte di lamiere arrugginite e le nuove abitazioni, che man mano che vengono costruite ridanno a centinaia di persone un luogo in cui vivere degno di un essere umano.
“Sono partita con la Fondazione Francesca Rava, volevo conoscere Haiti e vedere con i miei occhi i progetti che sono stati realizzati con le donazioni dei cittadini milanesi. Non potevo immaginare la povertà devastante in Haiti. Non ci sono infrastrutture, non ci sono fogne, la maggior parte delle strade sono sterrate o in pessime condizioni, immondizia abbandonata per le strade, mucche sui cigli delle strade ruminano pezzi di cartone, maiali indisturbati mangiano plastica. Una città fatta di polvere, terra e spazzatura, con qualche topo che circola indisturbato per le strade. Le baracche di Cité Soleil, hanno una superficie calpestabile di 3 mq. In uno spazio ridotto per una persona sola, vive un’intera famiglia. Quando piove la gente non riesce neppure a sdraiarsi perché si riempiono di acqua.
Vedere assicurato un diritto inalienabile di ciascun essere umano è una realtà importante. Vedere Piazza del Duomo, così è stata chiamato lo spazio intorno al quale sono state costruite le casette, è stato molto emozionante. In un periodo nel quale si hanno notizie negative su fondi mal spesi, su progetti non andati in porto, sono molto soddisfatta nel constatare che la Fondazione Francesca Rava ha investito il contributo totale ricevuto dai cittadini milanesi, in progetti di aiuto immediato e sviluppo per una popolazione devastata”.
Il progetto è modulare e procede man mano che si raccolgono i fondi, sono ora in costruzione altre 10 nuove casette, grazie alle donazioni, mattone su mattone, di tanti donatori e amici della Fondazione, ma il lavoro da fare è davvero enorme per togliere i tanti bambini della zona dal fango e dall’immondizia che circondano il progetto.
Oltre alla realizzazione delle casette, i fondi raccolti grazie alla generosità dei milanesi sono stati utilizzati dalla Fondazione Francesca Rava anche per la costruzione della scuola per bambini sordi e ciechi Sainte Joan Margaret a Tabarre, che prima erano costretti a frequentare le lezioni in container attrezzati per il crollo dell’edificio che li ospitava, e per sostenere l’acquisto di una macchina che permette la produzione di ossigeno medicale per le 4 sale operatorie e per la terapia intensiva dell’ospedale NPH Saint Damien, unico pediatrico gratuito dell’isola, che assiste 80.000 bambini l’anno molti dei quali necessitano di respirazione assistita.
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Canale Notizie - 16-01-2013 - Segnala a un amico