Notizie

La lettera di Natale di Padre Rick

 

Cari amici,

 

viviamo in un’era oscura. Ma com’è vero che c’è oscurità, è anche meravigliosamente vero che c’è luce.

 

“Nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il giorno; per te le tenebre sono come

luce.” (Sal 139:12)

 

Un’era oscura può portare al tramonto del lume della ragione, e l’interazione tra buio e luce spingerci a

dover scegliere tra bene o male, benedizione o maledizione.

 

È tra fitti grovigli psicologici e spirituali che noi scegliamo cosa vedere, tra benedizione e maledizione, la

nostra visione determina la nostra scelta.

 

Le nostre scelte possono invigorire la vita o invigorire lo spettro della morte.

 

The Advent season invites us to face darkness head on, and to ponder the dynamics that are even deeper

than our own choices.

 

Il tempo dell’Avvento ci invita ad affrontare l’oscurità a testa alta e a ponderare le dinamiche che si celano

dietro alle nostre scelte.

 

The first is that as truly as we choose, we are also being chosen.

 

La verità è che se è vero che scegliamo, è anche vero che siamo scelti a nostra volta.

 

“Ciò che cerchi ti sta cercando” (Rumi)

 

Le forze del bene e quelle del male ci inseguono, ci cercano con passione, in un’aspra contesa. Questo vuol dire che noi abbiamo ruolo estremamente rilevante nel dramma della vita.

 

Il nostro incredibile valore deriva dal fatto che siamo stati sia creati e poi riscattati da Dio. A partire dai molteplici elementi che influenzano le nostre scelte, alcuni apparenti e altri misteriosi, ciò che alla fine scegliamo deriva o dal bene o dalla perversione che custodiamo nel nostro cuore.

 

Ciò che scegliamo scorrerà poi in noi, come benedizione oppure come maledizione, nei nostri pensieri, nelle nostre parole, nelle nostre azioni.

 

Per coloro che vanno in cerca di Dio e della luce, il viaggio comincia laddove la vita appare buia, fredda e minacciosa. Così comincia la nostra sete di Dio, che incontra istantaneamente la misericordiosa sete che Dio ha di noi, perché Dio ci stava già cercando.

 

Il percorso spirituale è un incontro, un duetto.

 

“Egli lo trovò in una terra deserta, in una solitudine piena di urli e di desolazione. Egli lo circondò, ne prese cura, lo custodì come la pupilla dei suoi occhi.”

(Deutoronomio 32:10)

 

Qui ad Haiti, così come in tanti altri posti del mondo, l’espressione “solitudine piena di urla e di desolazione” è un buon modo di descrivere cosa significa vivere in balìa delle gang. Le armi d’assalto infliggono enormi ferite a innumerevoli persone, terrorizzano la popolazione, causano le morti più dolorose, corpi dilaniati, profughi in fuga da ogni parte, disperazione su tutti i livelli e nessuna via di fuga.

 

Una perfetta descrizione dell’inferno.

 

Le porte degli inferi si chiuderanno il giorno in cui nemmeno un singolo proiettile attraverserà il territorio di Haiti. Le decine di migliaia di armi usate per assalire le persone, potranno così venire fuse per essere utilizzate nella costruzione di un ponte sul Grey River.

 

“Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci” (Isaia 2:4)

 

In questi ultimi giorni, siamo stati chiamati un’altra volta per le strade del nostro quartiere per l’ennesima vittima di brutale violenza. La morte barbara e spietata di una giovane donna. Leggere sul giornale dell’aumento della violenza sulle donne è una cosa. Vedere una vittima proprio di fronte a te è completamente diverso.

 

Ciò che resta di lei permane tutti i tuoi sensi, a partire dalla sua presenza, da ogni grammo del suo peso man mano che sollevi il suo corpo, che si rifiuta di appartenere a una pagina fatta di aride statistiche. Le statistiche non toccano nessuno dei tuoi sensi, nemmeno il buon senso.

 

Per quelli di noi presenti, ogni cosa intorno a noi si è fatta improvvisamente fredda e oscura. Ci fu un chiaro, eppure inavvertito, ululato. L’oscurità non aveva niente a che vedere con il sole. Il freddo non aveva niente a che vedere con la temperatura.

 

L’ululato era il disprezzo di Satana, la vile forza che distrugge la dignità e la vita, e che, in modo puramente parassitario, può diventare reale solo nel momento in cui una persona decide di essere il suo agente, così come ha fatto il suo assassino, così come potrei fare io o potresti fare tu.

 

Abbiamo provato a pregare, i seminaristi ed io. Le parole sgorgavano facilmente dalle nostre bocche grazie alla memoria, un’ancora in caso di angosciante distrazione. Le preghiere sfioravano le nostre labbra, ma il nostro sguardo vagava tra la folla chiedendosi se l’assassino fosse presente o meno. Tra un salmo e l’altro venivano poste domande alla polizia. I miei pensieri andavano alla sua famiglia, a come li avrei potuti trovare e avvertire non essendoci stata nessuna identificazione della donna.

 

Nel frattempo, sentivo sul mio collo il sudicio respiro di una vile bestia che non mi era possibile vedere, la sentivo grugnire e sbuffare e speravo fosse frutto dell’immaginazione scaturita dal sovraccarico della mia stessa adrenalina.

 

E trovandomi in un momento così oscuro, ho deciso deliberatamente di invocare le seguenti parole:

 

“E vidi scendere dal cielo un angelo, che aveva in mano la chiave dell’abisso e una grande catena.. Afferrò il dragone, l’antico serpente, che è il Diavolo e Satana. Lo gettò nell’abisso, che chiuse e sigillò su di lui in modo che non potesse più sviare le nazioni fino alla fine dei 1.000 anni” (Apocalisse di Giovanni 20:1-3)

 

Crediamo ancora negli angeli. Sono loro che portano luce alle tenebre. Crediamo che testimonieremo alla vittoria su questa oscurità.

 

“Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del suo corso, la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale, guerriero implacabile, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio, portando, come spada affilata, il tuo ordine inesorabile.” (Sapienza 18:14-15)

 

Gli angeli rendono facili le nostre scelte di vita e la nostra lotta per la vita. Ci aiutano ad essere i contro-testimoni del terrore, facendoci onorare le anime illuminate della morte e cercare il vulnerabile per metterlo al sicuro.

 

I cieli notturni sono pieni di angeli, soprattutto a Natale. Possa la loro musica suscitare meraviglia e stupore in te.

 

Possa questo Natale nutrire il tuo cuore e la tua anima di speranza, e donarti una pace duratura. Possa il tuo nuovo anno essere benedetto da Dio.

 

Grazie per il tuo costante e prezioso supporto in questo momento di grande bisogno.

 

P. Rick Frechette CP DO

Port au Prince

Dec 11,2022

Canale - 22-12-2022 - Segnala a un amico


� 2000-2011 Fondazione Francesca Rava - NPH Italia ETS
Informativa sulla privacy