Estate 2017 - Campus di volontariato nella Casa NPH in Guatemala, foto e racconti
Il quinto campus di volontariato della Fondazione Francesca Rava NPH Italia Onlus — Ed. Estate 2017 si è tenuto dall'1 al 14 luglio nella Casa NPH in Guatemala.
A coordinare il gruppo di 17 giovanissimi volontari tra i 14 e 18 anni e provenienti da tutta Italia ci sono state Elena e Marta della Fondazione.
Nel pomeriggio i volontari hanno passato il tempo con i bambini accolti nella Casa; al mattino, invece, mentre i pequeños erano a scuola, i volontari sono stati impegnati nelle due attività lavorative principali: l’orto e il progetto sanitario di ristrutturazione dell’area spazzatura. Quest'ultimo è un progetto importantissimo che garantirà migliori condizioni igieniche e la possibilità di riciclare i rifiuti. Il progetto si divide in due parti: la prima parte consiste nello spianare un terreno e quindi costruire una nuova strada che arrivi fino al locale spazzatura. Grazie a questa nuova strada il camion potrà recuperare i rifiuti direttamente al locale spazzatura, con un notevole risparmi o di tempo e di lavoro per i ragazzi e il personale della casa.
La seconda parte del progetto consiste nel rinnovo della struttura per renderla più igienica, più facile da pulire e più sicura. Uno dei problemi principali infatti sono gli animali che rompono i sacchetti dei rifiuti durante la notte. I ragazzi hanno poi partecipato a numerose attività speciali: una gita ad Antigua, l’antica capitale ora patrimoni mondiale dell’Unesco, e al Lago Atlitlan, bacino formatosi in un cratere vulcanico molto suggestivo, numerose lezioni di spagnolo e di storia Guatemalteca con il professore Francisco, una visita a Parramos con le ragazze universitarie, una cena con i ragazzi del liceo a Chimaltenango, una partita di calcetto nella piazza di Parramos, una pizza cucinata con l’aiuto del cuoco Byron e una serata passata intorno al fuoco con musica e danze.
Alla maggior parte delle attività hanno partecipato alcuni dei “bachilleros”, (“bachilleros” è un termine che indica tutti i ragazzi che vanno al liceo), gli universitari e i ragazzi che stanno facendo l’anno di servizio (l’anno di servizio è un anno in cui i ragazzi, una volta terminati gli studi, decidono di lavorare per la Casa NPH che li ha ospitati).
I volontari hanno anche condiviso nella casa di Chimaltenango un momento con i 50 bachilleros. È stato un momento di dialogo e confronto molto utile, i volontari infatti erano alla ricerca dei propri coetanei per chiedere e scambiare opinioni. Con le ragazze dell’anno di servizio hanno visitato il centro di Parramos dove le ragazze vivono.
Con tutti gli universitari è stata organizzata anche una cena con Tio Dagoberto (hermano mayor di NPH Honduras) che è venuto apposta alla Casa per cucinare la sua pasta speciale per i volontari italiani. Durante la cena ragazzi si sono presentati uno ad uno, raccontando ognuno la propria storia e la propria esperienza all’interno della Casa NPH.
Il campus si è concluso con una deliziosa cena a base di pollo e ballo per tutti i ragazzi della Casa con marimba.
Queste le riflessioni dei giovanissimi volontari sui valori che si respirano nella famiglia NPH: amore, famiglia, rispetto, condivisione.
AMORE
"L'amore è il sentimento che lega tutte le persone che vivono nella casa NPH, che per molti bambini e ragazzi è considerata come un Paradiso e che nacque circa 20 anni fa grazie all'amore incondizionato di un uomo, Padre Wasson, nei confronti dei pequeños. Il più grande esempio di amore all'interno della casa è quello che lega tra di loro tutti i pequeños, dai più grandi ai più piccoli passando per gli speciali: tutti si aiutano tra di loro e si considerano come dei fratelli.
Un altro esempio di amore è quello dei Tios, gli assitenti dei bambini, che dedicano le loro giornate e le loro forze per stare dietro a tutti i pequenos e non fargli mancare mai nulla.
Infine ci siamo noi, i volontari, che decidiamo di dedicare da due settimane a un anno della nostra vita a queste persone, regalando amore ma ricevendone altrettanto, se non di più.
Per questo diremmo che l'amore è il pilastro portante di NPH e che porta alla formazione di una grande famiglia."
Linda, Andrea e Gaia.
"Arrivati il primo giorno, subito si è notata la particolare comunità con risate rumorose, grandi sorrisi e abbracci stretti. La domenica a pranzo istantaneamente tutti ci hanno invitati a sedere con loro in diverse parti della mensa e siamo riusciti a vedere che la loro compagnia non dipende mai dall'età o da qualsiasi disabilità.
L'amore incondizionato è semplicemente il fatto che la relazione non verrà mai influenzata da qualsiasi tipo di difetto o evento. Spesso si assiste a momenti in cui bambini disabili vengono spinti a giocare da altri coetanei senza esitazione; ad esempio, ieri un ragazzo in carrozzina è stato invitato da altri ragazzi di NPH a mangiare dei mashmellow con loro.
Concludendo questo tema ci siamo accorti che in questi dieci giorni questa comunità in via di sviluppo ha molto di più da insegnare di quello che noi occidentali abbiamo da offrire a loro: in questo caso amore incondizionato."
Marta e Primo
RISPETTO
"Il concetto di rispetto è molto diverso qui dall'Italia. Gli adulti, ad esempio, trattano i bambini come loro pari, mentre da noi il modo di parlare a un bambino, o in generale a una persona più giovane, è differente dalla maniera con cui tratteremmo un nostro coetaneo.
Anche il rispetto per le cose è differente: i pequeños sono molto più consapevoli di noi di quanto siano fortunati a essere stati accolti in questa casa; questo perché osservano quello che li circonda mentre da noi tutto ciò non si vede minimamente e perchè non ci accorgiamo delle altre realtà, non riusciamo a percepire quanto queste siano lontane dalla nostra e di quanto, di conseguenza, dovremmo imparare da loro a rispettare e rispettarci."
Luca e Vittoria
"Il nostro gruppo cerca sempre di rispettare tutti i bambini, intrattenendoli senza invadere il loro spazio personale così come loro fanno con noi. Tra noi volontari, invece, all'inizio c'era poco rispetto ma dopo una settimana insieme ci siamo accorti che come rispettavamo i bambini dovevamo rispettarci tra di noi. Inizialmente il gruppo non si era reso conto della funzione di Elena e Marta, le tutor del gruppo, sottovalutando il loro ruolo di gruppo ma stiamo cercando di migliorare.
Riguardo ai lavori di NPH abbiamo sempre svolto le attività richieste come in cucina, nell'orto e nel progetto di riciclo, cercando di rispettare sia il luogo che i lavoratori, i quali ricambiavano sempre il loro rispetto per noi. In generale pensiamo che il rispetto sia fondamentale per mandare avanti la comunità."
Veronica e Alberta
CONDIVISIONE
"Da quando siamo arrivate abbiamo sentito questo forte sentimento di condivisione tra le persone che vivono nella Casa NPH. All'interno della Casa tutti i pequeños cercano di compensare le mancanze degli altri sia per quanto riguarda i materiali che le esperienze di vita. Ciascuno di loro si impegna nel prendersi cura dell'altro e questo ci ha condizionate portandoci ad occuparci del prossimo. Come succede all'interno della famiglia che abbiamo conosciuto, anche all'interno del gruppo abbiamo imparato a farci forza l'un l'altro nei momenti di debolezza. Vivendo tutti a stretto contatto è necessario imparare a condividere gli spazi: spartendosi i compiti in modo da rendere piacevole per tutti la vita quotidiana. Essendo una grande famiglia, la condivisione delle regole è fondamentale per assicurare a ciascuno gli stessi diritti e doveri. Condividere le nostre esperienze quotidiane tra di noi è utile per offrirci un punto di vista più ampio. Osservando le relazioni tra le persone della casa abbiamo imparato ad applicare nel gruppo alcuni valori che prima davamo per scontati."
Vittoria e Giulia
FAMIGLIA
"NPH Guatemala secondo noi è una grande famiglia formatasi con il tempo e basandosi su importanti valori che ritroviamo alla base delle nostre famiglie. Ci sentiamo come a casa nostra: protetti, amati, apprezzati e speciali come ognuno di loro. Ognuno viene accettato così come è, con i suoi pregi e difetti, nessuno escluso proprio come una vera famiglia, dove ognuno viene amato incondizionatamente a prescindere da tutto. Abbiamo notato che, in primis tra i bambini e i loro supervisori, che non a caso vengono chiamati tios, si è instaurato un rapporto quasi paterno/materno.
Siamo abituate a dare tutti questi valori per scontato, quasi come se ci fossero dovuti ma proprio nella privazione di questi ne comprendiamo l'importanza.Dopo questa esperienza abbiamo compreso di quanto in realtà siamo fortunate, pur lamentandoci spesso, e sicuramente non daremo più nulla per scontato.
Il momento in cui abbiamo sentito maggiormente l'unione di questa famiglia è stato a tavola durante il pranzo e la cena, dove tutti si riuniscono per condividere un momento di dialogo e di riflessione, come per noi dopo una giornata di lavoro stancante in cui ci si ritrova con i propri genitori e fratelli per condividere le proprie esperienze e pensieri.
L'immagine più bella e che porteremo per sempre con noi è di come non ci sia bisogno di condividere lo stesso sangue per essere una famiglia."
Vittoria e Francesca
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Per maggiori informazioni e per partecipare: www.nph-italia.org, 02.54122917, campus@nph-italia.org
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Canale Notizie - 10-07-2017 - Segnala a un amico