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Estate 2017 - Il quarto campus di volontariato è nella Casa NPH in Haiti.

 

Dal 2 al 14 luglio si è tenuto il quarto campus di volontariato della Fondazione Francesca Rava NPH Italia — Estate 2017 in Haiti.

 

I volontari, molti alla loro seconda esperienza sull'isola, accompagnati da Mariavittoria, presidente della Fondazione, nelle due settimane hanno lavorato per aiutare Padre Rick e il suo team, hanno visitato i progetti della Fondazione sull'isola come Francisville, la città dei mestieri, l'Ospedale pediatrico NPH St Damien, la Casa orfanotrofio a Kenscoff.

 

Contattaci subito per prenotare il tuo posto per i prossimi campus! Prossime partenze ad ottobre per Haiti. Per maggiori informazioni e per partecipare: www.nph-italia.org, 02.54122917, campus@nph-italia.org

 

Adotta un bambino a distanza accolto nelle Case NPH! Scrivi a padrini@nph-italia.org, 02.54122917.

 

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Il racconto di Mariavittoria:

"Sono stata in Haiti due settimane con un gruppo di meravigliosi volontari e padrini della Fondazione Francesca Rava, molto vario ma unito e affiatato: Kety e Francesca dagli Stati Uniti, Chloè e Maxime, 18 anni, da Bruxelles al loro terzo campus in Haiti con la Fondazione, così come Veronica da Milano coetanea, Isabelle con i suoi tre figli di 11,15 e 17 anni da Londra, Domenico da Roma, Mariagrazia da Varese, Monica da Biella, Elena 17 anni da Treviso, Sanja dalla Croazia, Letizia, Diletta, Francesco, 15 anni da Milano, Bryan, 19 anni, dalla Repubblica Dominicana.

L'impatto con Haiti è sempre molto forte e doloroso per tutti, anche per chi non veniva per la prima volta e lo è sempre anche per me, che ci vado da 17 anni: la mancanza di di acqua potabile, di energia elettrica, di strade, di trasporto pubblico, di ospedali,  le baracche sommerse dall'immondizia e dal fango delle violente piogge tropicali, i bambini vicino ai maiali, e la frase che risuona prima ancora che nelle orecchie, nel cuore e nello stomaco: soif, soif, soif... (sete, ho sete).

 

Abbiamo lavorato intensamente, non ci si può tirare indietro quando si vede tutto ciò; abbiamo pulito migliaia di pesci tilapia allevati a Francisville — Cité des Metiers, centro di produzione di beni e servizi essenziali dietro all'Ospedale St. Damien, dove abbiamo appena donato il nuovo concentratore per produrre ossigeno, da vendere anche all'esterno, tutte fonti di autostenibilità. Tutte le unità funzionavano a pieno regime, la produzione di pasta, di pane, di burro di arachidi, di mattoni, di ossigeno, di pannelli solari, la sartoria, la lavanderia, il car wash... Ragazzi cresciuti nelle case NPH qui imparano un mestiere per poi magari iniziare la propria piccola attività fuori e producono beni di qualità a basso costo per i bisogni dell'organizzazione e quale fonte di reddito.

 

Abbiamo partecipato alla costruzione di una casa nell'ambito del progetto Fors Lakay, la Forza della Famiglia, volto a dare agli abitanti delle baracche degli slums più poveri di Port au Prince, un'abitazione sicura, pulita, dotata di bagno e piccola cucina per restituire condizioni di vita umane ed educare al concetto di comunità. Abbiamo trasportato sacchi di cemento e secchi di acqua e spalato sotto la direzione dei ragazzi muratori del team di St Luc. E' stato pesantissimo fisicamente ma molto molto istruttivo per tutti. Abbiamo provato sulla nostra pelle quanto è faticoso lavorare con il sole a picco e senza acqua potabile e soprattutto con strumenti semplici e apprezzato la tenacia, la dedizione e l'umiltà e la voglia di fare dei ragazzi haitiani e degli abitanti della zona. "L'unione fa la forza" è il motto della bandiera di Haiti, ed anche per gli haitiani di queste aree è stata un segno di solidarietà e di amicizia essere lì con loro a faticare e lavorare insieme per un futuro migliore per le loro famiglie.

 

I momenti più emozionanti sono sempre con i bambini, nella stanza dei pesci dell'Ospedale St. Damien e a Kay st. Simon con i bambini disabili: li abbiamo imboccati, portati a fare delle passeggiate per aiutare il personale dell'ospedale affaticato ed oberato di lavoro, parlare con le mamme che assistono i loro bimbi, per la maggior parte gravissimi, perché arrivano tardi all'ospedale per la povertà e la malnutrizione che indebolisce i bambini. Mamme sorridenti, dolci, pacate e sempre con un grazie da dare alle infermiere, a noi, per il solo fatto di poter vedere il proprio bambino accolto con amore e curato con professionalità nell'ospedale St. Damien, unico pediatrico di Haiti, che offre cure di primo mondo non semplice rifugio.

Domenico ha incontrato il suo bambino adottato a distanza e così anche Nicoletta, Elena, ed altri e alcuni hanno deciso di diventare padrini una volta conosciuti i bambini accolti a Kenscoff. E' una gioia indescrivibile sia per noi che per i bambini passare del tempo nella casa NPH a Kenscoff, condividere le loro giornate, abbiamo giocato e fatto la pizza per tutti i 350 bambini a nome di tutti i padrini italiani! Abbiamo aiutato nei turni in cucina a pelare patate, pulire i polli e organizzato un barbecue e una giornata di tornei sportivi.

Ho rivisto Leo e Franchise alla Baby House Ste Anne che accoglie e dà cure, cibo, una casa ma sopratutto l'amore di una famiglia e una educazione ai bimbi da 0 a 5 anni abbandonati o senza famiglia: sono energia allo stato puro, voglia di vivere e intelligenza spiccata, nonostante il loro passato pieno di sofferenza. Ho conosciuto Leo da piccolino, quando è stato lasciato neonato, in grave stato di malnutrizione alle porte del nostro ospedale; per molte mamme che non hanno la fortuna di essere aiutate, l'abbandono è purtroppo l'ultimo disperato gesto di amore. La forza di sopravvivenza di questo bambino, curato con grande amore all'interno della baby House, si esprime ogni giorno di più, è forte, cresce a vista d'occhio, è sorridente sempre allegro e super vivace. E così anche Francise, nata con l'aiuto di una ostetrica italiana, Francesca, che ha accompagnato la mamma nel travaglio senza contrazioni perché non voleva darla alla luce pensando che solo nel suo ventre sarebbe stata protetta dalla povertà e dai pericoli. Ora è una bimba come Leo fortissima e vivacissima, una forza della natura. La sua mamma, anche lei vittima dell'estrema miseria, ha voluto chiamarla cosi per riconoscenza verso l'ostetrica.

 

Un esempio per tutti noi, questi piccoli maestri di vita, così come i ragazzi più grandi cresciuti nella casa NPH, chi al liceo, chi all'università chi avviato alla scuola professionale. Sicuri, forti, equilibrati, innamorati della vita e con un grande desiderio di restituire al loro paese la fortuna che hanno avuto crescendo nella grande famiglia NPH. Chi studia ingegneria civile, chi marketing, chi come infermiera, idraulico, chi sogna di diventare chirurgo..

Tornando in italia, le immagini dei piccoli cadaveri e dei tanti funerali che padre Rick celebra in Haiti per tutti i piccoli che purtroppo rimangono vittime di questa soffocante miseria, e le voci che chiedono acqua negli slums, si alternano alle immagini dei sorrisi, della gioia, della speranza e della rinascita dei tanti bambini e ragazzi che riusciamo ad aiutare grazie allo straordinario lavoro dello staff NPH e St Luc in prima linea grazie al sostegno di tanti donatori e padrini che credono nel nostro lavoro e vogliono partecipare a questa meravigliosa opera di salvezza.

Tornando da Haiti si sente una certezza: se si vuole, si può fare la differenza nella vita di un bambino, salvandolo ma soprattutto dandogli un futuro. Perciò non c'è tempo per riposare, ci rimbocchiamo le maniche e continuiamo a lavorare, sempre di più, con l'indispensabile aiuto di tutti, per evitare che siano ancora mamme costrette ad abbandonare i loro figli o a vederli morire per malattie curabili nel nostro mondo, per concretizzare i sogni che vediamo brillare in quei tanti occhietti intelligenti e vispi di bambini che hanno il diritto di vivere e di crescere e di sviluppare tutto il loro potenziale proprio come lo desideriamo per i nostri figli.

Se potete, adottate un bambino a distanza, o in qualunque altro modo unitevi al difficile ma entusiasmante lavoro della Fondazione Francesca Rava."

Mariavittoria con tutti i bambini e volontari del campus Haiti 2017

 

 

La testimonianza di Monica, volontaria del campus:

"La lunga fila sotto il sole di bimbi e mamme cui abbiamo distribuito cibo e acqua a Cité Soleil, lo slum di Haiti, è l’immagine più forte che ha accompagnato il mio rientro dal campus di Haiti con la Fondazione Francesca Rava. Difficilmente dimenticherò i piccoli che mi sono sfilati davanti sorridenti con il panino smangiucchiato in una mano e la bibita nell’altra, così felici per la conquista di quel poco che stavamo offrendo.

Gli altri sorrisi che porterò nel cuore sono quelli di tutta la casa NPH a Kenscoff e dei piccolini della Baby House St. Anne che l’ultimo giorno mi riconoscevano e mi saltavano in braccio. E’ stato difficile ripartire ma l’ho fatto con la certezza che di qualcuno avrei continuato a ricevere notizie perché l’avrei adottato a distanza. E con la speranza di tornare a trovarli tutti. Ma quante altre sensazioni in quei giorni: l’incontro con i bambini dell’ospedale che, proprio grazie al fatto di essere lì possono sperare in un futuro, le piccole bare che ci hanno accolto per due volte alla messa di Padre Rick, muta testimonianza di quanto il futuro non sia scontato per tutti ad Haiti. Proprio per garantire il diritto ad un futuro ad un numero sempre maggiore di bambini, sostengo e invito a sostenere la Fondazione Francesca Rava che ha portato a termine in questi anni con NPH ad Haiti tanti importanti progetti."

Monica

 

 

Nicoletta, al secondo campus in Haiti:

"Non ci sono molte parole per descrivere la realtà di Haiti e di Port au Prince in particolare; un vero inferno a cielo aperto, dove le persone, e sopratutto i bambini, cercano ogni giorno di sopravvivere lottando per procurarsi ciò che per noi è scontato: ACQUA e CIBO.

E’ la seconda volta che torno ad Haiti con un Campus della Fondazione Francesca Rava e ciò che viene portato avanti qui da NPH nella persona di Padre Rick e di tutti coloro che quotidianamente lavorano con lui è veramente stupefacente!

L’Ospedale PEDIATRICO SAINT DAMIEN è un vero gioiello: vedendo il contesto esterno non ci si immaginerebbe mai che possa esistere una struttura così pulita, efficiente e soprattutto con persone di grande umanità.

I reparti sono tutti perfettamente organizzati, con macchinari all’avanguardia, perché…come dice Padre Rick….qualunque essere umano ha diritto ad avere il meglio..e infatti così è in tutte le cose che porta avanti in questo paese così sfortunato.

I suoi allevamenti di polli e pesci (tanto amati da noi volontari quando si tratta di lavorare in cucina..:)))) e le coltivazioni di frutta sono tutti progetti finalizzati non solo a dare sussistenza a tutti i bambini delle case famiglia di NPH, ma anche a creare una sorta di indotto che possa aiutare le persone e le famiglie che lo aiutano.

Aver potuto partecipare a questo Campus e conoscere Padre Rick è stato veramente un onore per me: è un uomo con un’energia e un amore per la vita che ti trascinano dal primo momento in cui dà voce alla sua grande spiritualità; dalla prima parola all’ultima riesce ad infondere una carica energetica pazzesca a chiunque lo ascolti.

E’ impossibile non essere totalmente affascinati dalla totalità della sua persona di prete e uomo, dalla sua vitalità e dal suo instancabile lavoro nella grande famiglia dei bambini NPH.

I bambini: parlare dell’esperienza del Campus senza parlare dei bambini di Haiti è ovviamente impossibile. Sono piccoli angeli catapultati in una realtà troppo dura e ingiusta. Basta incrociare anche solo per un secondo lo sguardo con uno qualsiasi di loro, che sia di una casa famiglia oppure di Citè Soleil (uno degli slums più poveri di Port au Prince, dove siamo andati ad aiutare a costruire alcune casette) per capire di quanto affetto necessitino ma, soprattutto, quanto siano in grado di darne.

Nonostante le condizioni avverse hanno un’amore per la vita senza eguali e un rispetto l’uno per l’altro da cui noi dovremmo veramente imparare.

Ogni volta che penso ai "miei bambini” adottati a distanza provo una profonda nostalgia: i loro abbracci, i sorrisi anche per il più piccolo gesto, la felicità spropositata per un piccolo pensiero fatto apposta per loro…queste sono immagini e sensazioni che porto sempre nel mio cuore, soprattutto quando vivo la mia quotidianità a Milano con i miei figli, così fortunati ad avere tutto.

E’ incredibile come con un’adozione a distanza e un piccolo contributo si possa fare così tanto per un bambino in termini di possibilità per la sua vita; credo, sempre rubando le parole a Padre Rick, che sia “ un nostro dovere occuparci in qualche modo di chi è stato così tanto sfortunato, senza ‘ma’ e senza ‘poi’... "

E se si ha anche la fortuna, come nel mio caso, di poter vedere con i propri occhi e, soprattutto, attraverso gli occhi di questi meravigliosi bambini, i miracoli che NPH compie ad Haiti ogni giorno, non si può rimanere indifferenti e non esserne totalmente coinvolti.

Il mio è un vero e proprio appello: un bambino non aspetta altro che avere un padrino o una madrina per poter dimostrare le sue potenzialità ma, soprattutto, il suo cuore e l’affetto di cui è capace."

 

 

 

Canale Notizie - 07-07-2017 - Segnala a un amico


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