Estate 2017 - E' partito il secondo campus di volontariato nella Casa NPH in Repubblica Dominicana.
Il 2 luglio è iniziato il secondo campus di volontariato della Fondazione Francesca Rava NPH Italia — Estate 2017!
Il gruppo di 19 volontari, accompagnati da Catherine e Chiara V. della Fondazione, è arrivato a Casa Sant'Ana in Repubblica Dominicana accolto dai pequeños. Subito sono iniziati i lavori: chi in cucina, chi a tinteggiare, chi nell'orto...
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Le tutor Chiara e Catherine raccontano:
2 luglio
"Oggi essendo domenica l'intera giornata è dedicata ai ragazzi della casa. I volontari sono tutti super attivi e propositivi. C'è stato anche un torneo di pallavolo Italia vs Repubblica Domenicana i volontari italiani hanno vinto a mani basse!"
3 luglio
"Questa mattina i ragazzi si sono dedicati ad aiutare lo staff di NPH all' interno della casa! Chi ha fatto il muratore, chi si è prestato a lavorare nell'orto, chi ha aiutato in casa San Marcos (la casa che attualmente accoglie tredici bambini disabili 'special needs', un progetto interamente italiano realizzato dalla Fondazione Francesca Rava in collaborazione con la Fondazione Marco Simoncelli e che permette ai bambini di seguire attività didattiche e di fisioterapia specialistiche), chi ha estirpato e raccolto le erbacce e sta capendo la vera fatica fisica, chi in cucina e in panetteria e cosi via....In cucina fa molto caldo ma sono bravi resistono. A poco a poco stanno realizzando che le comodità che abbiamo a casa qui non esistono, nonostante la vita nella casa, rispetto alle condizioni esterne, sia un paradiso!"
4 luglio
"Ieri sera ci è venuto a salutare Kieran, il direttore della casa NPH qui in Repubblica Domenicana. È stato con noi e ha raccontato com'è nata la casa e com'è stato possibile accogliere oltre 250 bambini. L'Italia e gli italiani hanno contribuito tantissimo grazie a donazioni e adozioni a distanza. Il posto è meraviglioso ma ci sono ancora tanti progetti da finanziare, come ad esempio la costruzione di una copertura apposita per il campo da basket dove i pequeños giocano e fanno attività all'aperto durante le ore di scuola oltre a spese da sostenere per poter migliorare espandersi e accogliere sempre più bambini.
Oggi invece la giornata è cominciata con i festeggiamenti per il compleanno di Matilde, volontaria del Campus.
A seguire una mattinata di duro lavoro. Alle 16 grande torneo di calcio. "
5 luglio
"Siamo appena stati nei bateyes vicino alle piantagioni di campo da zucchero dove vivono e lavorano oltre 280 persone tra adulti e bambini, 7 gg su 7 per 7 mesi l'anno per una paga di 5/7 $ al giorno in base a quanto raccolgono. Per la maggior parte vivono in baracche e condividono una sola stanza per ogni famiglia, possono essere dalle 5 alle 10 persone, senza acqua potabile e bagni forniti di fognature. i vostri ragazzi hanno dimostrato un grande interesse e sono stati Felici di avere visto cosa vuol dire non vivere in NPH, qui i pequeños hanno la possibilità di vivere e crescere in sicurezza e circondati dall'amore dei volontari e di chi li accudisce! Vicino al terreno dove si trova il campus c'è un piccolo batey, NPH durante la giornata accoglie i bimbi che ci vivono per dargli modo di andare a scuola e di non passare il tempo per strada e/o a lavorare. Inoltre, si occupa di costruire case e spazi educativi dove le famiglie possono vivere e imparare a crescere ed educare i propri figli."
6 luglio
"Oggi abbiamo portato i pequeños in spiaggia! È stato divertente, i ragazzi hanno fatto giocare i più piccoli e si sono coordinati con i più grandi per tenerli d'occhio, la maggior parte non sanno nuotare ma fortunatamente l'acqua era bassa! Abbiamo "compartido" il pranzo, da perfetti italiani abbiamo preso le pizze per tutti. I bimbi erano felicissimi. Con noi volontari sono venuti i figliocci adottati a distanza dai volontari e i bambini più meritevoli, oltre ad alcuni ragazzi grandi. La giornata è stata intensa ma meravigliosa e i bambini hanno vissuto una giornata super speciale! La sera un gruppo di pequeños grandi (i primi ad esser venuti a vivere qui) si sono uniti a noi per cena e ci hanno raccontato la loro storia, come, quando e perché sono entrati nella famiglia NPH. Questi ragazzi sono stati messi a dura prova dalla vita, alcuni erano costretto a lavorare, altri a spacciare e altri ancora, pur essendo bambini, a crescere i propri fratellini.... ora sono grandi, hanno tra i 19 e i 24 anni e studiano all'università ingegneria, ortodonzia, psicologia. A detta di tutti crescere qui ha dato loro la possibilità di avere un tetto, un pasto, vestiti, amore e, cosa più importante, sviluppare la propria testa, una seconda possibilità che non dimenticheranno mai. Anche per questo nonostante siano grandi tornano qui ad aiutare con i più piccoli. I volontari sono stati felici di ascoltare e timidamente incuriositi hanno fatto tante domande."
7 luglio
Oggi abbiamo lavorato al progetto di costruzione di una vera casa per una delle tìas di NPH, le signore che lavorano nelle nostre case e si prendono cura dei bambini, un progetto interamente finanziato dalle donazioni fatte dalla Fondazione Francesca Rava. Tia Lourdes ha una famiglia numerosa ed è costretta a vivere in una baracca; con questo progetto perciò possiamo donarle la possibilità di vivere dignitosamente.
8 luglio
"Oggi prima giornata di duro lavoro. Siamo stati a un'ora di distanza dalla casa dove abita tia Lourdes, a più di un'ora da Casa Sant'Ana, in una baracca di pochi metri, circa 2,5/3 mt x 4,5/5mt e dove vivono 7 persone.
È stato un lavoro duro, fatto anche grazie all'aiuto di 5 pequeños che però ci dato grande soddisfazione. La tia per ringraziarci ha cucinato per tutti noi. Il gruppo di volontari è stato veramente fantastico. Hanno lavorato veramente bene e con grande gioia. Vedere la tia e la sua famiglia cosi grati e felici per il nostro lavoro, ma soprattutto toccare con mano la fatica e le condizioni di vita delle persone è stato molto bello.
Ci si è anche resi conto della fatica quotidiana che fanno. Senza acqua, nè potabile nè non potabile. Tutto in taniche. In 7 in 2 letti, senza lo spazio fisico per stare tutti contemporaneamente in casa. Il bagno era un mini spazio chiuso da pareti di lamiera all'esterno."
Il racconto di una volontaria del Campus dopo la giornata trascorsa ai Casa San Marcos con i bambini disabili.
"Non saprei da dove iniziare sebbene le emozioni provate in poche ore barcollavano tra rancore, insicurezza, consapevolezza di quanto si possa essere felici con una carezza o un sorriso e felicità, tanta felicità. Inizialmente mi sentivo a disagio, non avevo la minima idea di come avrei dovuto trasmettere loro la mia serenità. Non sapevo cosa dire e come comportarmi. Ero lì ferma e li osservavo e vedevo che bastava poco, molto poco. Una canzone, un sorriso, una parola o qualche attenzione in più da parte nostra è bastata per renderli le persone più felici al mondo. Difficile descrivere i sorrisi vissuti, l'unica cosa da dire è che erano estremamente sinceri e spontanei. Ho provato momenti di difficoltà e insicurezza, osservavo le Tias, la loro forza e l'impegno che mettono giornalmente per rendere felici e sereni i bambini ed è davvero ammirevole.
Finita la mattinata ho pensato, riflettuto e realizzato che dopotutto erano stati loro ad avermi dato la serenità che cercavo di trasmettere. Sono bastate poche carezze, qualche bolla di sapone e sorrisi ad aver tranquillizzato il mio ed il loro stato d'animo e a rendere questa esperienza speciale ed indimenticabile."
Canale Notizie - 04-07-2017 - Segnala a un amico