Estate 2016, il primo Campus di volontariato è in Repubblica Dominicana: testimonianze e foto direttamente da Casa Sant'Ana.
Il 18 giugno in Repubblica Dominicana ha preso il via il primo campus di volontariato della Fondazione Francesca Rava NPH Italia — Estate 2016!
20 volontari provenienti da tutta Italia, accompagnati da Elena e Rachele della Fondazione, sono nella Casa Sant'Ana per vivere due settimane di aiuto e condivisione con i bambini e ragazzi NPH, divisi tra orto, cucina, pittura e Art Therapy!
Rachele da Casa Sant'Ana ci aggiorna, qui l'album di foto completo:
Domenica 19 — Lunedì 20 giugno
La nostra avventura di gruppo è iniziata un sabato all'alba, all'aeroporto di Linate a Milano. Atterrati a Santo Domingo abbiamo trovato Laretia e un sole splendente ad aspettarci. Giunti nella Casa NPH Santa Ana, cotti e col fuso ma felici siamo andati a letto presto.
Il nostro primo giorno qui è stata una domenica, quindi dopo un breve giro di conoscenza della Casa ci siamo messi in ghingheri e siamo andati a messa con tutti i ragazzi NPH al completo. Una messa ricca di canti e musica, piena dell'allegria e della voglia di vivere che caratterizzano questa zona del mondo. Per caso, c'erano qui dei ragazzi di un'associazione di Santo Domingo, venuti per fare giochi e attività coi bambini. Ci siamo uniti a loro e abbiamo pranzato al parco sotto gli alberi, a cui sono seguiti balli e giochi di gruppo.
Lunedì è stato il primo vero giorno di inizio delle attività, quei giorni che stanno diventando la nostra routine, con qualche eccezione per gite che permettano di scoprire la storia e la cultura del paese, oltre ad alcune delle sue bellezze.
Durante la mattina alcuni di noi sono andati ad aiutare lo staff locale in cucina, altri nell'orto e altri ancora sono andati col responsabile dell'art therapy a decorare un muro a mosaico. Le ragazze in cucina hanno scoperto di avere un inaspettato talento per il taglio delle melanzane, mentre quelle all'art therapy sono tornate più dipinte del muro.
A pranzo ci siamo recati a gruppetti nelle varie case a mangiare con le ragazze per conoscerle meglio. Mentre nel pomeriggio ci siamo divisi in tre gruppi: chi giocava al gioco di carte UNO, chi colorava i mandala, chi girava nelle case a mettere lo smalto alle ragazze.
Dopo un paio d'ore eravamo pronti per un po' di sport e anche se con un fortissimo acquazzone tropicale, i ragazzi non hanno esitato a buttarsi sotto la pioggia per una partita a calcio, una corsa o due salti nel fiume che un tempo era la strada. Felici e dopo una bella doccia calda, ci siamo trovati tutto insieme sul tetto per goderci un bellissimo tramonto, la calma dopo la tempesta.
Martedì 21 giugno
Oggi abbiamo fatto la nostra prima gita, tutti su una camionetta aperta, pieni di entusiasmo anche solo per il mezzo bizzarro. Con quello siamo passati attraverso un "batey", gli agglomerati di casette fatiscenti in cui vivono tutti coloro che lavorano nelle piantagioni di canna da zucchero, con mogli e figli. La nostra meta era uno dei punti di raccolta e pesa della canna, che abbiamo raggiunto poco dopo. Qui Ramon, la nostra bravissima guida, ci ha spiegato come vengono calcolate le quantità di canna raccolte da ogni singolo uomo e quanto vengono pagati; e ci ha raccontato la storia delle piantagioni nella Repubblica Dominicana. Dopodiché si è immerso tra le canne e ne è riemerso poco dopo con una manciata, che ha distribuito tra tutti per farcela assaggiare. Attirati dal nostro gruppo vivace, sono arrivati un po' di bimbetti dal batey, che subito hanno conquistato tutte le nostre attenzioni!
A pranzo ci siamo divisi tra le varie casette di Casa Sant'Ana, dove per la prima volta nessuno ha avuto problemi a finire le abbondanti porzioni.
Nel pomeriggio siamo andati a visitare Casa San Marcos, dove vivono ragazzi e ragazze con disabilità di vario tipo. Per prepararci, la visita è stata preceduta da una presentazione della terapista che lavora con loro ormai da quasi due anni, Emily, che ci ha raccontato qualcosa di ognuno. Ai ragazzi è piaciuto molto e alcuni si sono voluti fermare direttamente per trascorrere un po' di tempo con loro.
Con tutti gli altri siamo andati nel campo davanti a casa, dove ci siamo dedicati a calcio, pallavolo e ogni genere di attività, divertendoci tutti tantissimo!!
Mercoledì 22 giugno
La giornata è iniziata con una super colazione in vista delle attività mattutine: chi in cucina a pelare l'aglio, chi all'art therapy (dove oggi hanno iniziato a piastrellare a mosaico un sentiero) e per la prima volta qualcuno è andato a "pintar", ossia a scartavetrare e dipingere i muri della palazzina in cui si svolgeranno i laboratori professionali come carpenteria, saldatura e meccanica!! Che bello essere parte di tutte queste nuove attività!
Dopo la siesta, i ragazzi si sono lanciati in una sfida a ping pong con i loro amici dominicani, che per l'ennesima volta hanno dimostrato un talento innato per praticamente qualsiasi attività sportiva!! Le ragazze, invece, si sono divise in due gruppi: alcune sono andate a fare lezione di italiano in Casa Santa Rosa — e ne sono tornate entusiaste dopo avergli insegnato i nomi delle parti del volto e i colori, con la voglia di ripetere l'esperienza!! Le altre invece si sono messe a fare biscotti (buonissimi!!!) con alcune delle ragazze più grandi, cercando di stimolare conversazioni su università e realizzazione personale (missione empowering: on!!!).
Dopo ci siamo dati una ripulita e ci siamo fatti carini per la messa delle 17, per poi tornare a cambiarci di corsa, appena in tempo per evitare un altro acquazzone!
La giornata è finita con una nuova missione: cercare di combattere il caos nelle zone comuni del nostro alloggio! E anche per oggi dalla Repubblica Dominicana è tutto!
Giovedì 23 giugno
Anche oggi ci siamo buttati a capofitto nelle attività della mattina. Chi era di turno in cucina è tornato ricoperto di frutta della passione, chi invece è andato a "pintar" è tornato ricoperto di pittura.
Nel pomeriggio Elena e un rappresentante per stanza sono andati a rinnovare scorte di viveri vari al super market, mentre con gli altri ragazzi rimasti in Casa ci siamo dedicati a lavori manuali come punto croce, elastici e puzzle al parco. Verso le 16.30 siamo andati a passare un po' di tempo con i ragazzi disabili di Casa San Marcos. È stata un'esperienza bellissima per tutti! Li abbiamo portati a fare un bel giro al parco, dove anche gli altri bambini e ragazzi sono arrivati a salutarli e scherzare con loro o fargli qualche coccola. Nel frattempo i ragazzi al parco sono passati alle attività sportive, in particolare frisbee (e ping pong, che sta appassionando tutti).
La sera ci ha raggiunti Margherita, che aveva già partecipato a questo campus l'anno precedente e starà qui come "summer volunteer" per due mesi... Almeno dopo che saremo partiti, visto che l'abbiamo voluta con noi!
Da domani ci aspettano due giorni di gite con i bambini e non stiamo più nella pelle!!
Venerdì 24 giugno
Oggi giornata in piscina con tutti i ragazzi e i membri dello staff che hanno compiuto gli anni in giugno. La piscina, Campo Azul, è molto bella, circondata da un bel prato verde e con ombrelloni di paglia intrecciata che fanno ombra dal sole splendente. Abbiamo fatto il bagno con i bambini e ragazzi della Casa e pranzato a cheeseburger e patatine, oltre poi a due mega torte di compleanno per i festeggiati, che hanno condiviso con noi.
Tornati a casa abbiamo fatto 120 panini per la gita al mare di domani: ci siamo divisi in tre squadre da sei in perfetto stile catena di montaggio, ogni squadra doveva fare 40 panini. Non sapevamo bene quanto ci avremmo messo... Certo non immaginavamo 10 minuti, un record!
La sera siamo stati invitati a cena a casa del direttore ella Casa, Kieran, che ci ha accolti calorosamente con sua moglie e i loro figli. Abbiamo mangiato molto bene e poi abbiamo preso lezioni di bachata, merengue e altri balli ancora da alcuni ragazzi e ragazze che ci hanno raggiunto apposta per insegnarci qualche passo, con tanta pazienza e buonumore. Una serata veramente bella e divertente!!
Sabato 25 giugno
Oggi, con i figliocci adottati a distanza dai partecipanti al Campus e parte dello staff, siamo andati a Guayacanes. Una bellissima spiaggia caraibica, con sabbia bianca, acqua cristallina e palme. Abbiamo giocato a palla, nuotato, preso il sole e mangiato i nostri panini preparati ieri a velocità da record.
Volevamo trascorrere così tutta la giornata, ma in realtà abbiamo sopravvalutato le nostre forze, infatti alle due eravamo tutti cotti; tornati a casa, ci siamo fatti delle belle docce rinfrescanti e ci siamo vestiti carini per andare a messa, questa settimana anticipata al sabato.
Dopo abbiamo giocato ancora un po' al parco e poi la sera è stata caratterizzata dall'attesa della mezzanotte, per festeggiare una delle nostre ragazze, che domani compirà qui i suoi 15 anni!
Domenica 26 giugno
Oggi abbiamo deciso di spostare la colazione un pochino più tardi, alle 08.00! Si perché alle 09.00 eravamo pronti per una partita di calcio Repubblica Dominicana-Italia molto agguerrita, sarà l'effetto europei!
Chi non giocava faceva il tifo, fatta eccezione per chi si è cimentato con me nella preparazione di una torta al cioccolato con glassa, miracolosamente venuta molto bene!! Ottimisti per questo risultato, con altri ragazzi ne abbiamo fatta un'altra, questa volta alla vaniglia.
Domenica tutti vogliono rilassarsi un po', e così dopo la partita chi non era impegnato con la torta si è dedicato a giochi di società, creazione di braccialetti fatti con cannucce colorate e l'immancabile ping pong.
Nel pomeriggio c'è stato un altro esperimento in cucina: brownies. Nel frattempo gli altri erano impegnati in una partita di pallavolo programmata da giorni, dove a turno hanno dato il massimo!
Abbiamo fatto tutti questi dolci perché stasera abbiamo ospiti (oltre che per la nostra festeggiata!): abbiamo invitato i ragazzi NPH che stanno svolgendo l'anno di servizio, ovvero un anno a conclusione degli studi in cui si dedicano alla Casa come simbolo di restituzione di tutto ciò che hanno ricevuto da NPH. Oltre a loro, sono venuti anche altri dei ragazzi più grandi, che hanno voluto condividere le storie travagliate e dolorose del loro passato che li hanno portati a entrare nella Casa NPH Santa Ana. È stato un momento molto intenso e speciale, che ci ha dato il senso di tutto ciò che questo posto e questa associazione rappresentano, rendendoci più consapevoli dei nostri privilegi e del motivo per cui siamo qui. Non avremmo potuto avere una domenica migliore!
Lunedì 27 giugno
Oggi abbiamo deciso di fare la pizza per tutta Casa Santa Ana! I ragazzi sono stati divisi in tre gruppi da sei, ognuno destinato a due ore in panetteria — i primi hanno tagliato e preparato tutti gli ingredienti, i secondi tirato la pasta e i terzi tagliato i tranci man mano che uscivano dal forno. Un vero lavoro di squadra! Dovevamo mangiarla tutti insieme al parco, ma visto che ha iniziato a piovere l'abbiamo portata nelle case, dove è stata accolta con moltissimo entusiasmo: tutti amano la pizza!
Visto che la sola pizza non ci sembrava abbastanza, siamo stati così ambiziosi da voler tentare di terminare il sentiero a mosaico all'art therapy, quindi ognuno dei gruppi ha anche fatto un turno lì e alla fine... ce l'abbiamo fatta! In tutto ciò, alcune ragazze hanno voluto ritagliarsi uno spazio per fare volontariato a San Marcos, dove sono accolti i bambini con disabilità, che è sempre un'esperienza incredibile. Durante la pausa pranzo siamo anche riusciti a goderci la bellissima partita dell'Italia contro la Spagna, che ci ha dato ancora di più la carica!
Verso sera c'era una festa al parco con musica, balli, chiacchiere e risate. I ballerini erano così bravi che si sono meritati della pizza extra!!
Siamo tornati a casa provati ma soddisfatti, godendoci una serata tranquilla tra di noi.
Martedì 28 giugno
Stamattina siamo andati in gita al batey Montechristi, il più strutturato della zona, che dispone di servizi di cui usufruiscono anche i batey circostanti. Abbiamo visitato il centro di salute perinatale e poi siamo andati alla Casa di Riposo, dove vivono oltre quaranta anziani. È un posto dove si recano spesso i ragazzi di NPH, per fargli compagnia, cantargli delle canzoni, lavargli i piedi e fare la manicure alle signore che lo desiderano. Insomma per coccolarli un po', che è proprio quello che abbiamo fatto noi. È stato intenso e nuovo per la maggior parte di noi, ma molto bello e dolce. I ragazzi hanno scelto di cantare "A Te" di Jovanotti, e sono stati bravissimi, è stato veramente un piacere ascoltarli!
Mercoledì 29 giugno
Oggi parte Laretia, la responsabile dei "visitors" che è stata qui per un anno come volontaria e che si è presa cura di noi nel migliore dei modi. Quindi le abbiamo fatto un super saluto di gruppo subito dopo colazione.
Ormai siamo esperti nelle attività della Casa, e i ragazzi si sono destreggiati benissimo tra cucina, orto e pittura.
Nel pomeriggio abbiamo fatto due ore di pullman fino a San Cristobal, un paese oltre Santo Domingo, per andare a tifare la squadra di calcio "NPH" in un amichevole contro l' "Europa San Cristobal". Gli avversari avevano tamburi instancabili a sostenerli, ma i nostri ragazzi non sono stati da meno, sfruttando l'ampio repertorio italiano di cori da stadio, più qualche aggiunta ad hoc data dall'ispirazione del momento! C'è stata anche un'esibizione danzante nell'intervallo tra il primo e il secondo tempo, con una coreografia studiata accuratamente e ballerini sempre bravissimi! Purtroppo.. Abbiamo perso 4-2, ma con onore!! Ci siamo consolati con una merenda a base di succo e panini in stile dominicano: pane, burro, formaggio, prosciutto, ketchup, burro e pane... Ecco spiegato come mai hanno dormito quasi tutti durante il viaggio di ritorno!!!
Siamo arrivati che erano già le nove passate, cotti come sempre dopo giornate così ricche di attività, e ci siamo rilassati a casa.
Giovedì 30 giugno
Oggi dopo la nostra solita super colazione i ragazzi si sono impegnati per l'ultima volta nelle attività della mattina: orto, pittura e cucina.
Nel pomeriggio ci siamo dedicati a giochi da tavolo fatti al parco al riparo dal sole. Alcuni ragazzi hanno colto l'ultima occasione di fare volontariato con i ragazzi disabili a Casa San Marcos. Alle 17.00 siamo andati all'inaugurazione dello spazio riservato all'art therapy, dove abbiamo ricevuto un ringraziamento speciale sia come Fondazione Francesca Rava sia come gruppo campus — per aver fatto una donazione che ha contribuito alla realizzazione di questo progetto ma anche per l'olio di gomito dei ragazzi! Dopo i discorsi e la benedizione, è stato il turno delle foto e di un piccolo rinfresco per festeggiare.
Pian piano i ragazzi si sono allontanati, attirati da ping pong e palloni da calcio, cui si sono dedicati per il resto del pomeriggio.
La sera sono iniziati i primi saluti: Brian e Viviana, i figli del direttore Kieran con cui abbiamo condiviso questa nostra esperienza, partono per raggiungere un altro gruppo campus NPH Italia che arriverà domani ad Haiti con Mariavittoria.
Venerdì 1 luglio
Oggi è il nostro ultimo vero giorno in Repubblica Dominicana, e abbiamo programmato apposta un'altra gita al mare, questa volta con due casette con tanto di tias (cioè "zie", come vengono chiamate le signore che si prendono cura dei ragazzi) e aiutantes (le ragazze più grandi che danno una mano nelle case di quelle più piccole): Casa Santa Ana e Casa Santa Rosa.
Per pranzo siamo tornati e dopo docce e un po' di relax siamo stati coi ragazzi al parco, dove ci sono stati i primi scambi di abbracci e lettere, ricordi preziosi da portare con noi in Italia.
Alle 18.00 abbiamo organizzato una festa danzante con tutta la Casa NPH nel multiuso, dove abbiamo anche cenato. La festa è andata avanti per ore, finché il cielo non è diventato blu notte. Allora siamo tornati verso casa, malinconici e felici al contempo, sotto una stellata bellissima.
Sabato 2 luglio
Alla fine è arrivato il giorno della partenza, e sia noi che i ragazzi abbiamo la sensazione che queste settimane siano volate, e che forse potremmo accidentalmente perdere l'aereo e rimanere qui ancora un po'. Alla fine ci rassegniamo e, dopo aver sistemato stanze e valigie, trascorriamo la mattinata tra saluti, abbracci e qualche lacrima.
A pranzo ci dividiamo come al solito tra le varie casette di Casa Santa Ana e alle 13 è ora di partire. Carichiamo tutto e ci avviamo verso l'aeroporto, inizialmente con un po' di tristezza, ma poi sempre più consapevoli della bella esperienza che ci portiamo dentro, e con la voglia di goderci le ultime ore tra di noi.
All'aeroporto i pensieri erano tutti per la partita di calcio dell'Italia contro la Germania, e l'abbiamo girato tutto alla ricerca di un televisore che la trasmettesse... senza successo!
All'uscita dell'aeroporto abbiamo trovato un comitato d'accoglienza di genitori e parenti e, dopo un ultimo abbraccio, i ragazzi si sono diretti verso nuove avventure: per loro l'estate è appena iniziata, nel migliore dei modi!
La testimonianza di Laura, 17 anni, al suo quarto Campus di volontariato nelle Case NPH:
"Sono esperienze che mi stanno formando sempre di più come persona. Casa Santa Ana, in Repubblica Dominicana, è una boccata di aria fresca. Lì tutto è più felice, senza ansie o timori degli stereotipi sociali. Si ha il tempo di realizzare veramente cosa si sta facendo, come lo si sta facendo, per chi e come ci si sente. Mi sento utile, sia dal punto di vista pratico e concreto quando pitturo una costruzione, preparo la pizza per tutti i bambini o aiuto con le loro coltivazioni, sia dal punto di vista psicologico. Amo far spuntare anche solo mezzo sorriso sui visi di bambini o ragazzi grandi che siano, ridere con loro e confrontarci tra culture attraverso balli tipici o scherzi comuni! Sento che dopo il passato difficile che hanno dovuto affrontare, ora hanno finalmente diritto ad una vita soddisfacente e piena di possibilità.
A dir la verità, nonostante io vada lì con l'intento di essere d'aiuto a loro, ammetto che sono la prima a dire che devo il mondo a quelle persone: ogni volta che torno sono sempre una persona migliore. Mi si aprono gli occhi, la mente e il cuore, e sento di essere una persona più completa.
Sono dell'idea che Casa Santa Ana sia un posto magico, dove si ha sempre qualcosa da fare, un posto dove andare o qualcuno da conoscere, e appena metti un piede fuori di casa, inizi a sentire voci che gridano il tuo nome con entusiasmo, e nell'istante seguente hai una massa di bambini che ti corre incontro per abbracciarti. E lì si che, qualsiasi siano i tuoi interessi, aspetto fisico, talenti o debolezze, sai di essere amato e apprezzato sempre e comunque. Ci tornerei altre mille volte a Casa Santa Ana, e consiglierei a chiunque di andarci per poter avere l'esperienza da sogno che ho avuto io."
Canale Notizie - 27-06-2016 - Segnala a un amico