Campus di volontariato in Haiti: la giornata tipo del volontario raccontata da Giovanni, 14 anni
Insieme a Giulia, ostetrica che per molti mesi ha lavorato come volontaria al Saint Damien e Elena, già volontaria per un anno in Guatemala, 9 volontari dai 14 ai 18 anni e due famiglie hanno vissuto e conosciuto i progetti della Fondazione Francesca Rava sull'isola.
Dopo aver visitato e conosciuto i bambini della Baby House Sainte Anne e del Foyer Saint Louis, i reparti e i piccoli pazienti dell'Ospedale Saint Damien, i nostri volontari sono stati messi al lavoro da Padre Rick, a pulire i pesci tilapia impiegati nella lotta alla malnutrizione...
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Giovanni, 14 anni, da Villa Francesca racconta una giornata tipo del volontario in Haiti.
"Qui va tutto bene, i giorni passano velocemente, ormai il gruppo è unito e il campus sta diventando sempre più bello e coinvolgente!
Oggi la sveglia è stata alle 6:45 come tutte le altre mattine per chi vuole andare a messa presso la Cappella che sorge accanto l’Ospedale pediatrico Saint Damien. Raro è assistere ad una messa che non sia un funerale, per fortuna pero’ ci sono i canti che nonostante il momento delicato esprimono una tale energia da farti cominciare bene la giornata. Una volta terminata la messa siamo tornati a Villa Francesca, l'hotel solidale dove alloggiamo, per fare una ricca colazione a base di frutta di stagione, succo al mango e la nostra cara nutella.
Sono proprio le nostre due giovani accompagnatrici di questo gruppo, Giulia ed Elena che annunciano il programma della giornata.
Alle nove Patrick, l’autista, ci ha accompagnato all’Ospedale Saint Luc. Appena arrivati, il gruppo ci siamo da subito dati da fare e, armati di scopa, abbiamo messo alla prova il nostro equilibrio sulla scala per spolverare le travi dell'ex clinica. Finito il lavoro, padre Rick e il suo team ci hanno portato 6 sei set da pittura per dipingere le due sale. Il lavoro è stato difficile e un po’ stancante ma lo abbiamo terminato al massimo delle nostre capacità, sapendo che il nostro lavoro servirà a molte persone in futuro.
Finito il lavoro Patrick, da tutti soprannominato “il salvatore”, merito del suo camioncino sempre fresco ed invitante, ci ha riportato a casa.
Al pomeriggio un sonnellino pomeridiano da parte soprattutto dei meno giovani è indispensabile. La prima delle attività pomeridiane che svolgiamo è il corso i creolo (la lingua ufficiale haitiana) con tanto di storia del paese insegnata dal severo ma simpatico prof. Liferne.
Nel pomeriggio sta a noi decidere in quale struttura far visita ai bambini, in ordine: Baby House, Fwal, Don Bosco, e il già nominato Ospedale Saint Damien. L’esperienza che più mi ha colpito è quella dell’ospedale, le stanze si riconoscono dall’immagine che è appesa fuori, il mango rappresenta i bimbi ammalati di cancro, i pesci invece sono i bambini speciali che sono stati abbandonati perché malati, malformati dalla nascita o con handicap. Le attività che si possono fare con loro sono le meno divertenti, è più difficile tenerli e farli divertire ma, quando riesci a strappar loro un sorriso la felicità che ti danno è impagabile.
Personalmente però, il momento che preferisco è quando si va insieme a tutto il gruppo al Don Bosco, dai ragazzi più grandi a giocare a basket o a pallavolo.
La sera è il momento delle riflessioni, delle docce e per i più attivi il momento di preparare la cena.
Contattateci subito per prenotare il vostro posto per i campus di Natale! Per maggiori informazioni e per partecipare: 02.54122917, chiara.delmiglio@nph-italia.org
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Canale Notizie - 06-07-2015 - Segnala a un amico