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Emergenza Lampedusa, continuano le operazioni di salvataggio da parte del team 9: recuperate da Lorena e Francesca 689 persone, di cui 5 donne gravide ed un bambino di 4 mesi.

 

"Nell'attesa di avvistamenti, abbiamo chiesto al comandante di poter partecipare ad alcune attività della nave per comprendere meglio la vita di questo piccolo mondo. Ci è stato permesso di accedere alle cucine vedendo la preparazione dei pasti per tutto l'equipaggio; questa esperienza è stata davvero interessante per capire l'impegno che mette il personale che non opera direttamente sul campo ma che, da dietro le quinte, fa un notevole lavoro, preparando 2500 pasti caldi e completi durante gli imbarchi.

Abbiamo anche avuto l'opportunità di fare un'escursione sulle imbarcazioni di recupero e così apprezzare le sensazioni che le piccole imbarcazioni, che partono per l'ignoto sovraccariche di gente, subiscono in balia delle onde.

 

Mercoledì sono iniziati gli avvistamenti e di conseguenza il recupero dei primi naufraghi; ci sentivamo un po' più preparate, forti della prima esperienza, ma ci siamo trovate davanti ad un recupero di una imbarcazione con donne molto provate: bagnate, spaventate, ipotermiche, gravide e iponutrite e disidratate; gli uomini non erano in condizioni migliori, con dolori articolari diffusi. Umanamente parlando, la scena ci ha provate, anche se in un modo diverso, rispetto alla prima volta, viste le condizioni più impegnative e questo ha richiesto un grosso impegno del gruppo Sanitario.

A lungo andare ci si rende sempre più conto che quello che si ha a disposizione per tutti, rapidamente si esaurisce comprese le forze e le energie di ognuno; però lo spirito di collaborazione, la volontà di perseguire gli obiettivi prefissati, la voglia di alleviare le sofferenze altrui, rende efficace ogni azione, anche con poco, ed il tutto è poi reso possibile dalla riconoscenza che viene dimostrata con piccoli gesti dalla povera gente che stiamo aiutando.

E' arrivato anche un bambino di 4 mesi, in buone condizioni generali, presentava una dermatite eczematosa in vaste zone del corpo; è diventato subito la nostra mascotte, coccolato amorevolmente da tutti noi, anche perché la mamma era davvero sfinita. Il momento più allegro di questa avventura è stato proprio il bagnetto del piccolo, ribattezzato Giustino da tutti noi in onore dell'unità navale.

Il giorno seguente la dottoressa Manisco e Francesca hanno fatto una ecografia a tutte le donne gravide per assicurarsi la presenza del battito cardiaco fetale.

In tutto le persone recuperate in questo secondo turno sono 689 di cui 5 donne gravide (una al 9° mese e tre al 6° mese ed una al 4° mese) ed un bambino di 4 mesi.

In tutte le operazioni di recupero naufraghi è da apprezzare il faticoso onere di gestione delle situazioni critiche che si sono presentate ai nostri occhi, affidate all’unico Ufficiale Medico della nave la dottoressa Manisco.

Francesca continuerà ancora per un po' questa avventura così coinvolgente, la mia finisce per impegni lavorativi e familiari, lascio con grande dispiacere questa missione che mi ha fatto incontrare persone davvero speciali dotate di grande professionalità.

Ho appreso molto sul piano lavorativo ma soprattutto umano e non dimenticherò mai il coraggio di questi migranti che rischiano l'unica cosa che hanno, la vita, all'avventura del mare. Ogni sguardo resterà indelebile nella mia mente e difficile da descrivere ma così doloroso da vedere.

Non dimenticherò mai l'accoglienza dell'equipaggio della Nave Anfibia SAN GIUSTO che della loro professione ne fanno un grande valore umano e la Fondazione Francesca Rava che mi ha permesso tutto questo, di portarmi a casa una valigia di emozioni e mi ha offerto l'occasione di aiutare qualcuno che vive nella disperazione.

Passo ora il testimone a Sergio, augurandogli un buon lavoro e come si usa dire nella marineria “Mari calmi e vento in poppa
”!"

 

Lorena e Francesca

Canale Notizie - 04-03-2014 - Segnala a un amico


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